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La lotta al nuovo coronavirus ha creato alleanze aziendali sino a qualche tempo inusuali e inaspettate. GlaxoSmithKline Plc, multinazionale del farmaco, sta collaborando a un vaccino sperimentale contro il covid-19 con Medicago, una società di biotecnologia di proprietà di Philip Morris International e Mitsubishi Tanabe Pharma. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la ricerca sarebbe già in fase avanzata tanto che nei prossimi giorni dovrebbe partire la sperimentazione su un campione di 180 pazienti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. I test riguarderenno varie dosi del vaccino, sia singole che in combinazione con due adiuvanti, uno di GlaxoSmithKline e un altro di Dynavax Technologies.
Il vaccino è derivato dalla pianta nicotiana benthamiana, un parente stretto del tabacco, per provocare una risposta immunitaria al virus. La comunità scientifica sta affrontando proprio in queste settimane la complessa questione del vaccino e, in virtù delle indagini e delle statistiche, emergerebbe che la percentuale di fumatori ospedalizzati a causa del virus è più bassa rispetto ai non fumatori. Si pensa che la nicotina possa aver “effetto scudo” nei confronti del coronavirus. L’università londinese di Queen Mary ha avviato proprio oggi un sondaggio tra gli svapatori per verificare se analoga protezione sia stata riscontrata anche tra i consumatori di sigarette elettroniche.
Se la sperimentazione avrà esito positivo, Medicago prevede di iniziare le prove in fase avanzata ad ottobre e produrre 100 milioni di dosi entro la fine del prossimo anno. Intanto, anche la sperimentazione avviata da British American Tobacco, sempre utilizzando come materia prima la pianta del tabacco, sta volgendo alle battute finali.