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Inghilterra: riduzione del 20% dei fumatori grazie alla sigaretta elettronica

Con un modello di simulazione indiretto, uno studio quantifica le cessazioni riconducibili ai prodotti del vaping con nicotina.

La diffusione della sigaretta elettronica con nicotina ha avuto un impatto sui tassi dei fumatori e sulle morti riconducibili al fumo? Per quanto riguarda l’Inghilterra, ha cercato di rispondere a questa domanda un team di ricercatori della Georgetown University di Washington, negli Usa, e di due atenei britannici, lo University College e il King’s College, entrambi di Londra. Lo studio che affronta il tema, coordinato dal professor David T Levy, si intitola “England SimSmoke: The Impact of Nicotine Vaping on Smoking Prevalence and Smoking-Attributable Deaths in England” ed è stato pubblicato sulla rivista Addiction.
Per farlo, vista la limitatezza delle informazioni sul passaggio dei fumatori all’elettronica, i ricercatori sono ricorsi a un modello di simulazione indiretto, l’England Sim Smoke, un modello per la valutazione delle politiche di controllo del tabacco. Il periodo preso in esame va dal 2000 al 2019, nel quale sono stati misurati la popolazione inglese, i tassi di mortalità e le stime di tre indagini nazionali sulla prevalenza del fumo e le politiche di tobacco control. Tenendo bene presente che il vaping ha iniziato a diffondersi nel 2012.
Confrontando la riduzione relativa 2012-2019 nella prevalenza di età superiore ai 18 anni dall’indagine annuale sulla popolazione (maschi 27,5%) con la riduzione in assenza di prodotti del vaping senza nicotina prevista dal modello (maschi 7,3%) – si legge nello studio – la riduzione relativa implicita attribuibile prodotti del vaping con nicotina nella prevalenza del fumo negli adulti è stata del 20,2% per gli uomini e 20,4% per le donne”. In particolare, continuano gli autori, nella fascia di età 18-24 anni la riduzione attribuibile alle sigarette elettroniche è stata del 27,2% per i maschi e del 31,7 per le donne; mentre per il gruppo 25-34enni la riduzione è stata del 18,6% per gli uomini e del 15 per le donne, con percentuali simili dai 35 anni in poi.
La riduzione implicita nella prevalenza dei fumatori fra il 2012 e il 2019 – scrivono ancora – equivale a 165.660 morti evitate entro il 2020”. Questo modello indiretto di simulazione, dunque, indica “che in Inghilterra, fra il 2012 al 2019, si è verificata una importante riduzione della prevalenza del fumo, che coincide con la crescita dell’uso del prodotti del vaping con nicotina”.

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