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Fiera sigaretta elettronica, Vapitaly riaccende i motori: 22-24 maggio e 23-24 ottobre

Mosè Giacomello, ideatore e patron della fiera della sigaretta elettronica: "La scelta delle città ospitanti saranno determinate dalle esigenze anti-pandemia degli Enti fieristici".

La fiducia è tanta e la voglia di tornare alla normalità deve fare da stella polare per ogni attività. Così anche Mosè Giacomello, ideatore e patron di Vapitaly, la fiera internazionale della sigaretta elettronica, è al lavoro per rimettere in moto la macchina organizzativa ferma oramai da oltre un anno. “È stato un anno particolare, impossibile da dimenticare. Ma adesso bisogna reagire e tornare alla normalità, sempre nei limiti delle normative anti-pandemia”. E, come ogni evento che si rispetti, occorre cominciare dalle date. Tradizionale week-end di fine maggio per il Vapitaly aperto ai privati (sabato 22 – lunedì 24 maggio); terza settimana di ottobre per l’edizione Pro rivolta agli operatori di settore (sabato 23 – domenica 24 ottobre). Ipotesi invece ancora aperte sui nomi delle città ospitanti. A maggio, oltre alla tradizionale sede veronese, sono in lizza anche Milano (dove avrebbe dovuto svolgersi l’edizione 2020) e una terza città outsider nel versante orientale del Paese. Roma invece dovrebbe essere la sede del VapitalyPro ma non è detto che non si possa scegliere una seconda soluzione, magari leggermente più a sud per facilitare gli spostamenti di chi arriva dalle regioni più a meridione. È sempre Mosè Giacomello a spiegare i motivi per cui non sono ancora definite le location. “Attualmente i quartieri fieristici stanno lavorando per garantire il rispetto delle misure di sicurezza che vengono costantemente emanate ed aggiornate dagli organi di governo. La fiera Vapitaly ha caratteristiche peculiari che la differenziano da tutte le altre: pur non trattandosi di alimenti, i prodotti in esposizione dovrebbero essere assaggiati e degustati. Sarebbe dunque impossibile farlo indossando la mascherina che, lo ricordo, può essere tolta soltanto per mangiare o bere in aree delimitate e garantendo il distanziamento fisico. Questa è dunque la difficoltà organizzativa. Poi c’è anche una considerazione logistica: i quartieri fieristici stanno svolgendo un ruolo fondamentale nella lotta contro la pandemia, ospitando ospedali, centri tamponi e in futuro, i centri vaccinazione. Bisognerà dunque attendere le disponibilità degli spazi e dei padiglioni – conclude Giacomello – e soltanto allora potremo tirare le somme e decidere le città ospitanti delle due edizioni annuali del Vapitaly”.

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