Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Decreto sostegni, sigarette elettroniche: parte in salita l’iter dell’emendamento dimezza-tassa

Giudicato inammissibile dalla presidenza delle Commissioni V e VI del Senato. Presentato ricorso per la riammissione perché l'intervento darebbe invece respiro all'unico comparto produttivo già colpito in fase di Legge di Bilancio.

L’imposta di consumo sui liquidi di ricarica per sigarette elettroniche potrebbe rimanere invariata. L’emendamento della Lega che tendeva a dimezzarla sino a dicembre è stato giudicato inammissibile dalle Commissioni V e Vi riunite del Senato. Secondo l’ufficio di presidenza, l’oggetto dell’emendamento è estraneo alla materia del Decreto Legge 22 marzo, il cosiddetto Decreto sostegni. Un punto di vista che ha destato alcune perplessità sul fronte leghista visto che l’intervento avrebbe toccato soltanto l’anno solare in corso e sarebbe stato destinato a sostenere le aziende della filiera della sigaretta elettronica, unico comparto che ha visto aumentare direttamente la propria pressione fiscale in sede di legge di bilancio. La presidenza ha però ritenuto opportuno al momento stralciarlo dalla lista degli emendamenti ammessi alla votazione. Stando così le cose, l’imposta di consumo rimarrebbe invariata: circa 1,3 euro e 86 centesimi rispettivamente sui liquidi con o senza nicotina al netto dell’Imposta sul valore aggiunto. Il presidente della V Commissione Daniele Pesco (M5S) ha richiamato i criteri generali che hanno portato alla dichiarazione di improponibilità per estraneità di materia: interventi su misure a regime, gli appalti pubblici, il lavoro pubblico, il sisma, le accise e il demanio marittimo.
I firmatari dell’emendamento – che comunque rimane nella lista dei prioritari, ovvero quelli giudicati “imprescindibili” dal partito proponente – hanno annunciato che faranno ricorso contro la decisione della presidenza. L’esito dovrebbe essere comunicato a metà della prossima settimana.
Inammissibile (come era nelle previsioni) anche l’emendamento firmato da tre senatori Cinquestelle che chiedeva di prorogare l’obbligo di fascettatura dei liquidi da inalazione al 2022. L’argomento è del tutto estraneo al Decreto Sostegni proprio perché non avrebbe garantito alcun sostegno economico alle imprese.

Articoli correlati