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“Contro la sigaretta elettronica un talebanismo green ingiustificato”

La delegazione di World Vapers' Alliance è a Milano per sensibilizzare l'opinione pubblica e le rappresentanze politiche sulle potenzialità dei dispositivi elettronici senza combustione. Consegnato un appello al sindaco Sala.

La carovana del vaping europeo è a Milano. Arrivato questa mattina, il Vape Bus di World Vapers’ Alliance ha fatto sosta prima davanti Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale, e poi al Pirellone, sede della Regione. Michael Landl, direttore generale del network che raccoglie diverse associazioni internazionali dei consumatori di sigarette elettroniche, ha incontrato alcuni consiglieri comunali e regionali lombardi, tra cui Fabrizio De Pasquale (già presidente commissione parchi e verde cittadino), Klevis Gjoka e Gianluca Comazzi (commissione bilancio e programmazione Regione Lombardia). L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le rappresentanze politiche nei confronti dei nuovi strumenti di somministrazione della nicotina in ottica di prevenzione e di riduzione dei danni da fumo. Tutto questo non può essere realizzato se prima non viene separata la normativa delle sigarette elettroniche da quella del tabacco, differenziando cioé anche a livello legislativo i prodotti senza combustione – e per questo sino al 95% meno dannosi – da quelli tradizionali contenenti tabacco.

Michael Landl a colloquio con Fabrizio De Pasquale e Klevis Gjoka

Nella sua ansia di regolare la vita privata dei milanesi – ha commentato De Pasquale a margine dell’incontro – il Comune nei mesi scorsi ha introdotto anche un divieto di fumo all’aperto che è veramente assurdo, soprattutto per quel riguarda l’utilizzo delle sigarette elettroniche. È evidente che oltre ad essere meno dannose sono soprattutto molto meno inquinanti. Chiediamo al Sindaco di emanare una direttiva che possa chiarire che il regolamento che ha introdotto il divieto del fumo non si applica alle sigarette elettroniche all’aperto. Qualora Sala non lo facesse, ci impegniamo con il prossimo Sindaco per correggere questo eccesso di regolazione nei confronti di un fenomeno che invece deve considerarsi positivo perché spinge i fumatori verso pratiche meno dannose per la salute“.
Secondo Klevis Gjoka, tutelare la sigaretta elettronica significa anche, se non soprattutto, salvaguardare il posto di lavoro a decine e decine di famiglie milanesi. “La Giunta Sala con il suo talebanismo green ha superato ogni limite. Le battaglie contro l’inquinamento legato a pratiche come il vaping che produce soltanto vapore non solo sono insensate ma fanno anche del male a 112 negozi a Milano che producono posti di lavoro e a svariate persone che hanno deciso di abbandonare il fumo in favore di una alternativa più sana e meno inquinante. È inaccettabile continuare con queste campagne assolutamente prive di fondamento e proibitive“.

Michael Landl con Gianluca Comazzi (dx)

Dal Consiglio Regionale della Lombardia si è alzata la voce di Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia: “Pur di spremere i cittadini e fare cassa il Comune di Milano ha deciso di vietare tutto. Il regolamento per la qualità dell’aria approvato dal Comune è a dir poco vergognoso. Ridicolo che il divieto di fumare nei parchi, dentro gli stadi e alle fermate del tram sia esteso anche alle sigarette elettroniche, che nulla hanno a che vedere con i danni causati dal fumo tradizionale. Questa decisione rivela un’ignoranza in materia da parte del PD e a farne le spese come sempre rischiano di essere i cittadini. Ci opporremo con forza a questi divieti ridicoli, che trasformano Milano in una città da barzelletta“.
Il sindaco Sala non ha dato udienza alla delegazione. Gli è comunque stata recapitata una lettera firmata da Landl. “Le scrivo – debutta Landl – a nome della World Vapers’ Alliance (WVA), un’organizzazione di consumatori che rappresenta più di 14.000 vapers e 23 organizzazioni partner in tutto il mondo. La nostra associazione le scrive per chiederle di abbracciare il vaping come un modo per aiutare i fumatori di Milano a smettere il loro vizio e di togliere dalle restrizioni approvate dalla sua giunta approvate le sigarette elettroniche e gli svapatori. Tali restrizioni vanno contro le sostanziali prove scientifiche che dimostrano che il vaping è il 95% meno dannoso del fumo, e che è usato come uno strumento di uscita dal vizio del da migliaia di persone. Ci sono più di 700.000 persone che muoiono ogni anno nell’UE a causa del fumo, e più di 100 milioni di fumatori nel continente. Ma ci sono anche più di 15 milioni di vapers che hanno già trovato un’alternativa valida e meno dannosa. Seguendo la scienza intorno al vaping e promuovendo il suo uso, si possono salvare altri 19 milioni di vite aiutando le persone a smettere di fumare, di cui 2,7 milioni sono solo in italia e circa 300 mila nella Città metropolitana di Milano. Ecco perché chiediamo alle autorità milanesi di incoraggiare i fumatori a passare al vaping e di garantire che il vaping sia protetto dalle restrizioni antifumo. Come parte della nostra campagna globale “Back Vaping. Beat Smoking” ci stiamo impegnando con i responsabili politici, come lei, per un approccio più sano, più sicuro e basato sulla scienza alla regolamentazione del vaping e saremmo lieti di avere la possibilità nelle prossime settimane di discuterne con lei e il suo ufficio“. Per avere ulteriori informazioni sulla campagna globale promossa da World Vapers’ Alliance è possibile consultare il sito dell’associazione.

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