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Svizzera, vietare la pubblicità del tabacco penalizza l’economia

In risposta al comitato promotore del referendum che chiede di bandire i messaggi commerciali di sigarette elettroniche e tradizionali, il governo presenta una proposta di compromesso.

Vietare la pubblicità del tabacco e delle sigarette elettroniche penalizza l’economia. Risponde così Alain Berset, ministro dell’interno della Svizzera, al comitato promotore del referendum che il prossimo 13 febbraio potrebbe bandire la pubblicità di tabacco e sigarette elettroniche dall’intera confederazione. Secondo il governo e le camere federali, l’iniziativa popolare “Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco” è troppo restrittiva e interferisce in modo sproporzionato con la libertà economica. Per questo è stata presentata una controproposta di compromesso: divieto di pubblicità nei cinema, sui cartelloni stradali e passo indietro sulla possibilità alle multinazionali di regalare sigarette durante fiere o manifestazioni. Non sono invece previste restrizioni per la pubblicità nei chioschi, nella stampa o su internet, purché non si rivolga esplicitamente ai minorenni, né per la sponsorizzazione di manifestazioni nazionali. “In questo modo – ha sottolineato Berset – si tiene conto anche delle esigenze dell’economia. Inoltre il controprogetto potrà entrare in vigore indipendentemente dall’esito della votazione sul referendum di iniziativa popolare”.
In Svizzera una persona su quattro fuma, per un totale di circa due milioni di fumatori. Negli ultimi dieci anni questa cifra è rimasta più o meno invariata. Tra i giovani si registrano livelli analoghi: quasi 100 mila giovani tra i 15 e i 19 anni fumano. Ogni anno in Svizzera circa 9.500 persone muoiono prematuramente per le conseguenze del tabagismo. Secondo le analisi delle organizzazioni sanitarie, i costi per la salute pubblica e l’economia si aggirano tra i 4 e i 5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di costi per le cure e circa 1-2 miliardi di costi indiretti a carico dell’economia, per esempio a causa di assenze dal lavoro a causa di malattie legate al tabagismo.

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