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Sono 82 milioni gli utilizzatori di sigarette elettroniche nel mondo

Grazie alla pubblicazione di nuovi dati, il Global State of Tobacco Harm Reduction stima una crescita del 20% nell'ultimo anno.

In tutto il mondo ammonta a 82 milioni il numero stimato degli utilizzatori di sigaretta elettronica per il 2021. La stima è del Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr), un progetto dell’agenzia sanitaria britannica Knowledge Action Change, che ha appena pubblicato un nuovo documento informativo. Il dato rappresenta un aumento del 20% rispetto al 2020, quando lo stesso Gsthr stimava di 68 milioni la cifra degli svapatori a livello globale. “La crescita del numero dei vaper – spiegano dall’organizzazione – è un passo estremamente positivo negli sforzi per ridurre i danni delle sigarette combustibili e accelerare la fine del fumo, che conta ancora 1,1 miliardi di utilizzatori”.
L’aggiornamento della stima degli svapatori è stato possibile grazie alla disponibilità di nuovi dati, primo fra tutti l’Eurobarometro pubblicato nel febbraio 2021, che copre tutti i Paesi dell’Unione europea più il Regno Unito. I ricercatori hanno inoltre analizzato dati affidabili sulla prevalenza del vaping relativi a 49 Paesi, fra cui la Giordania, la Nuova Zelanda, Taiwan e gli Stati Uniti. Per stimare il numero degli utilizzatori in quegli Stati che non dispongono di dati, il Gsthr ha utilizzato un metodo consolidato, basandosi sulle analogie con i Paesi nella stessa regione e con simile condizione economica per i quali erano disponibili informazioni. Questa stima tiene conto di tre fattori: lo stato della regolamentazione delle vendite, le regioni dell’Oms e i gruppi di reddito della Banca mondiale. Sono stati utilizzati anche i dati Euromonitor sulle dimensioni del mercato dei prodotti del vaping dal 2015 al 2021.
La stima del Gsthr rappresenta, dunque, una crescita che si è verificata nonostante le sigarette elettroniche siano vietate in 36 Paesi, tra cui mercati importanti come l’India, il Giappone, l’Egitto, il Brasile e la Turchia. “Oltre alla crescita sostanziale del numero di vaper a livello globale – commenta Tomasz Jerzyński, data scientist dell’organizzazione – la nostra ricerca mostra che c’è stata una rapida diffusione di prodotti per il vaping con nicotina in alcuni Paesi in Europa e in Nord America. Questo aumento è particolarmente significativo, perché nella maggior parte dei mercati questi prodotti sono disponibili solo da un decennio”. Secondo il documento, infatti, il principale mercato per le sigarette elettroniche rimangono gli Stati Uniti con un giro di 10,3 miliardi di dollari, seguiti dall’Europa occidentale (6,6 miliardi di dollari), l’area Asia-Pacifico (4,4 miliardi) e l’Europa orientale (1,6 miliardi).
Esprime la sua soddisfazione Gerry Stimson, direttore di Knowledge Action Change e professore emerito dell’Imperial College London. “Come dimostrano questi dati aggiornati – commenta – i consumatori passano in numero sempre crescente ai prodotti del vaping con nicotina. E questo accade nonostante le politiche proibizioniste di molti Paesi, che seguono la posizione antiscientifica dell’Organizzazione mondiale di sanità sulla riduzione del danno, influenzata dai miliardi di Michael Bloomberg e dalla sua personale guerra alla nicotina. Per ridurre i danni devastanti del fumo, che causano otto milioni di morti all’anno – conclude Stimson – i governi devono essere pragmatici. In quanto strumenti per ridurre il danno, i prodotti per il vaping e gli altri prodotti più sicuri a base di nicotina, dovrebbero essere accessibili ed economicamente convenienti per le persone che in tutto il mondo desiderano allontanarsi dalle mortali sigarette combustibili”.

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