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Che il tabacco e le sigarette elettroniche non si possano vendere ai minori è un dato di fatto imposto dalla legge. Eppure non è inusuale vedere ragazzini fumare o svapare, a volte anche all’interno degli istituti scolastici. Il fenomeno è ancora diffuso, vuoi per la compiacenza di rivenditori poco onesti, vuoi per gli scarsi controlli da parte degli organi preposti. Per sensibilizzare maggiormente al tema, Relx International, multinazionale del vaping da un paio di anni presente anche nel mercato italiano, ha lanciato il programma Guardian. Un codice di condotta etica e pratica volto a salvaguardare la popolazione giovanile e educare i fumatori adulti ad astenersi dall’usare i propri vaporizzatori in presenza di minori.
“Fin dall’inizio – spiega Andrea Zilioli, direttore generale di Relx International per l’Italia – il nostro impegno è stato quello di prevenire e scoraggiare l’uso di sigarette elettroniche da parte di minori e persone che non sono fumatori o vapers. Oggi la nostra principale ambizione è quella di offrire un’alternativa meno dannosa agli attuali fumatori, non di sedurre una clientela non consumatrice”.
L’iniziativa è supportata da uno sforzo concertato con la rete commerciale di vendita al pubblico con il fine di rafforzare la prevenzione, inserendo sulla confezione avvertenze come “Tenere lontano dai minori”; l’azienda si impegna anche a non utilizzare cartoni animati, celebrità giovanili o modelli under 25 anni nel proprio materiale di marketing.
“La risoluzione adottata dal Parlamento europeo – si legge in una nota aziendale – il 16 febbraio per rafforzare il piano di lotta contro il cancro e per la revisione della normativa europea in materia, prevede che le sigarette elettroniche non debbano essere appetibili né promosse ai minori e ai non fumatori. Ma è anche importante incoraggiare le istituzioni dell’UE a riconoscere il ruolo chiave che gli e-liquid aromatizzati svolgono nell’aiutare i fumatori adulti a passare a questi prodotti meno dannosi supportati dalla scienza”. Secondo le linee guida redatte da Relx, inoltre, “la comparsa di avvertenze sanitarie, limiti di età e imballaggi promozionali lontani dallo stile di vita dei giovani possono ridurre al minimo il numero di giovani consumatori. Occorre poi prestare attenzione alle istruzioni e al confezionamento delle sigarette elettroniche”. Infine, secondo Relx sarebbe auspicabile aumentare il prezzo delle sigarette tradizionali, per “scoraggiare i giovani dall’iniziare a fumare. Le sigarette elettroniche dunque non sono pensate per le persone che non fumano o svapano, ma solo per i fumatori adulti che vogliono provare un’alternativa meno dannosa per la propria salute e quella di chi li circonda”.