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Usa, autorizzata la prima sigaretta elettronica di un’azienda del vaping

L'Fda dà il via libera alla pod-mod di Njoy ma rifiuta ancora una volta tutti i prodotti con aromatizzazione diversa dal tabacco.

È finalmente un dispositivo prodotto da un’azienda del vaping la terza sigaretta elettronica autorizzata dalla Food and drug administration degli Stati Uniti. Dopo Vuse Solo di Reynolds (controllata da British American Tobacco)  e Logic di Japan Tobacco International, anche la pod mod Njoy Ace ottiene il nulla osta per la commercializzazione sul mercato americano. Oltre al dispositivo, hanno avuto anche il via libera tre tipi di cartucce (pod): classic tobacco, nelle due varianti a 24 e 50 mg di nicotina per ml, e rich tobacco a 50 mg/ml. Il giudizio per le ricariche al mentolo rimane ancora in sospeso, mentre l’autorizzazione è stata rifiutata per quelle al mirtillo e al melone, che pure erano state presentate dall’azienda.
Dall’agenzia americana arrivano quindi alcune buone notizie. La prima è certamente che un’azienda nativa del vaping, che non può contare sui profitti della vendita del tabacco per finanziare l’oneroso iter della Fda, è riuscita comunque ad ottenere l’autorizzazione per commercializzare un suo prodotto. La seconda, forse ancora più importante, è che il dispositivo autorizzato è una pod-mod moderna, con una buona resa in termini di somministrazione di nicotina e ricariche di liquidi con sali della stessa. Non era il caso delle prime due e-cigarette autorizzate, giudicate dagli addetti ai lavori obsolete e poco diffuse fra i consumatori.
Arrivano (e si confermano) anche brutte notizie. A cominciare dalla lentezza con cui l’Fda sta centellinando le autorizzazioni. Le aziende produttrici hanno presentato le richieste entro il 20 settembre del 2020 (scadenza stabilita da un tribunale) e l’agenzia avrebbe dovuto dare una risposta entro lo stesso mese del 2021. L’Fda, però, non è riuscita a gestire la grande mole di richieste arrivate, con il risultato che a fine aprile del 2022 solo tre prodotti hanno avuto l’autorizzazione e moltissime aziende sono ancora in attesa di un responso.
L’altra brutta notizia è, in realtà, una conferma. Anche questa volta sono stati autorizzati solo gli e-liquid al tabacco e, se per menta e mentolo ancora la decisione non è definitiva, quelli alla frutta o altri sapori sono stati rifiutati. Se è vero che tre indizi fanno una prova, sembra abbastanza chiaro che l’agenzia stia mettendo in atto un divieto per gli aromi de facto, incurante delle preferenze dei consumatori, che scelgono in gran maggioranza liquidi con gusti diversi dal tabacco per smettere di fumare. A preoccupare gli operatori è che, se un’azienda strutturata e economicamente forte come Njoy non è riuscita a fornire prove convincenti a favore dei liquidi aromatizzati, c’è davvero poca speranza per i medi e piccoli produttori del vaping. Insomma, negli Usa il bicchiere rimane mezzo vuoto.

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