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Consultazione europea per vietare il vaping dove non si può fumare

La Commissione vuole applicare alle sigarette elettroniche la Raccomandazione del Consiglio sugli ambienti senza fumo, includendo spazi all'aperto.

Dopo la consultazione sulla Direttiva europea sui prodotti del tabacco, conclusasi lo scorso 17 giugno, la Commissione dà il via a una nuova call for evidence su un tema che riguarda le sigarette elettroniche. Si tratta dell’aggiornamento della Raccomandazione del Consiglio sugli ambienti senza fumo, che mira a proteggere i cittadini dall’esposizione al fumo passivo. Nel suo Piano europeo contro il cancro, l’istituzione suggeriva di voler ampliare la portata della raccomandazione, redatta nel 2009, in modo da estendere il suo campo d’azione ai prodotti emergenti e ad alcuni spazi all’aperto. Con “prodotti emergenti” si intendono, appunto, le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco.
Ed è proprio su questo ampliamento che è richiesto il parere dei cittadini dell’Unione europea. Nel documento scaricabile dalla pagina della consultazione, l’iniziativa viene spiegata in maniera più dettagliata, specificando che fra gli spazi all’aperto, nei quali si intende vietare sia il fumo che l’uso di prodotti alternativi a rischio ridotto, rientrano “scuole, parchi giochi e le terrazze all’aperto di bar e ristoranti”. Per giustificare questa misura, la Commissione cita due documenti tristemente noti e molto contestati fra i sostenitori della riduzione del danno da fumo. Il primo è il Rapporto dell’Oms sull’epidemia di tabacco nel mondo del 27 luglio 2021, che ha come sottotitolo “Addressing new and emerging products”, ed è di fatto un attacco frontale all’e-cigarette. Il secondo è l’altrettanto contestato parere del Comitato scientifico sui rischi sanitari, ambientali ed emergenti (Scheer) del 29 aprile 2021. In realtà il documento Oms si dilunga sui livelli di particolato delle emissioni del tabacco riscaldato (sempre inferiori al tabacco combusto) e il parere dello Scheer giudica deboli le prove dell’esistenza di rischi da esposizione passiva all’aerosol di sigarette elettroniche. Ma tant’è.
Sebbene le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldato siano prodotti relativamente nuovi e, di conseguenza, vi siano scarse conoscenze sul loro impatto a lungo termine sulla salute – argomenta la Commissione – l’Oms ritiene che nessun livello di esposizione secondaria sia sicuro o accettabile”. Da qui l’iniziativa di farli rientrare nella Raccomandazione del Consiglio sugli ambienti senza fumo, vietandone l’uso in tutti i luoghi in cui è vietato il fumo ed ampliando questo divieto ad alcuni spazi all’aperto. E pazienza per chi crede che un divieto possa essere  accettabile solo se motivato da un rischio reale, che è difficile sostenere con le attuali evidenze scientifiche, men che mai all’aperto. Equiparare fumo e vaping, inoltre, potrebbe avere ancora una volta l’effetto di scoraggiare i fumatori dal passare agli strumenti che riducono il rischio.
Ancora una volta è importante che tutti coloro che credono nella riduzione del danno da fumo e nei suoi strumenti, facciano sentire la propria voce alle istituzioni europee. La consultazione è aperta a tutti i cittadini, quindi anche ai singoli consumatori, così come alle associazioni e ai portatori di interessi. Si può inviare un contributo in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali dell’Unione, collegandosi alla pagina della consultazione, che chiuderà alla mezzanotte del prossimo 20 luglio.

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