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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 25 settembre al 1 ottobre

L'istituto di sanità inglese pubblica un imponente lavoro di oltre 1400 pagine e spiega perché la sigaretta elettronica è utile per smettere di fumare. Intanto in Cina entra in vigore il divieto di utilizzare gli aromi nei liquidi pronti all'uso.

InghilterraLe istituzioni sanitarie confermano l’efficacia della sigaretta elettronica
Nel breve e nel medio termine l’uso della sigaretta elettronica comporta una minima parte dei rischi del fumo. Svapare non è però totalmente privo di rischi per chi non ha mai fumato. La maggior parte delle prove scientifiche disponibili al momento riguardano gli effetti a breve e medio termine e sono necessari studi che valutino l’uso dell’e-cigarette a lungo termine, cioè per più di 12 mesi. L’impiego di metodologie più standardizzate e coerenti negli studi futuri migliorerebbe l’interpretazione delle evidenze. Queste le conclusioni generali della importante revisione intitolata “Nicotine vaping in England: 2022 evidence update main findings”, pubblicata ieri dal governo britannico. Si tratta dell’ottavo di una serie di rapporti indipendenti sul vaping, commissionato dall’agenzia del ministero della salute Public Health England, oggi divenuta Office for Health Improvement and Disparities. È un lavoro imponente, che supera le 1.400 pagine, e dal quale si ricavano molte conferme sulla minore dannosità della sigaretta elettronica e interessanti dati sulla sua diffusione in Inghilterra, il Paese che più di tutti ha adottato lo strumento di riduzione del danno da fumo. Per approfondire, leggi l’articolo di Sigmagazine.

Report sanità inglese conferma il minor danno della sigaretta elettronica

 

UsaStudio: nessuna influenza sulla dipendenza dall’utilizzo degli aromi nelle sigarette elettroniche
Gli aromi delle sigarette elettroniche non influenzano la dipendenza dei consumatori. È il risultato cui giunge uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Roseman University of Health Sciences College of Dental Medicine e della University of Chicago e coordinato da Man Hung. la ricerca si intitola “E-cigarette addiction and harm perception: Does initiation flavor choice matter?” e ha provato a capire se il tipo di gusto utilizzato quando si è iniziato a usare la sigaretta elettronica abbia influenzato la dipendenza e la percezione del danno. Il campione su cui è stata realizzata l’indagine era composto da 1.043 giovani di età compresa fra i 12 e i 17 anni. E le conclusioni sono di fatto una smentita della tesi della maggiore pericolosità degli aromi diversi dal tabacco, tesi che è alla base delle politiche proibizioniste che sono oggi la nuova frontiera delle battaglie anti-vaping. I ricercatori, infatti, non hanno rilevato alcuna differenza statisticamente rilevante nei livelli di dipendenza fra coloro che iniziavano a svapare con “gusti tradizionali e gusti non tradizionali”, cioè tabacco e altri sapori. Allo stesso modo, il gusto di inizio non ha determinato differenze nella percezione del rischio fra gli adolescenti partecipanti allo studio. La ricerca è stata pubblicata su Bmc Public Health.

Gli aromi nelle sigarette elettroniche non influenzano la dipendenza

 

OlandaSi è concluso il periodo di consultazione pubblica sul divieto degli aromi
E in tema di proibizionismo sugli aromi, si è chiuso questa settimana – il 28 settembre – il periodo di consultazione pubblica del governo olandese in vista del potenziale divieto dei prodotti da vaping aromatizzati. La nuova norma vieterebbe tutti gli aromi degli e-liquid, a eccezione del tabacco, e dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2023. Tuttavia, i prodotti già presenti sul mercato al 31 dicembre potranno essere venduti fino al 1° luglio 2023. L’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente e il Ministero della Salute hanno proposto un elenco di soli 16 ingredienti che sarebbero consentiti negli e-liquid legali al gusto di tabacco. I sostenitori olandesi dell’industria del vaping sostengono invece che le restrizioni sugli ingredienti metteranno sostanzialmente fuori mercato tutti i produttori di e-liquid dei Paesi Bassi. Le associazioni olandesi del vaping hanno chiesto ai consumatori di intervenire nella consultazione pubblica condividendo le proprie esperienze a sostegno della sigaretta elettronica. I precedenti tentativi di vietare in Olanda gli aromi sono falliti.

 

Gran BretagnaTorna Stoptober, la campagna antifumo che punta (anche) sulla sigaretta elettronica
Puntuale come i rintocchi del Big Ben torna a ottobre la campagna antifumo del governo britannico. Stoptober, il mese dedicato alle politiche di disassuefazione dal tabacco che vede sempre più tra i protagonisti la sigaretta elettronica come strumento indicato con particolare efficacia ai fumatori “incalliti”, quelli che hanno difficoltà a smettere con le tecniche e gli strumenti tradizionali. D’altronde il Regno Unito è il precursore delle politiche di riduzione del danno e un modello per tutti quei Paesi che non si accontentano delle strategie massimaliste dell’Oms. Ma è anche un Paese in cui la piaga del fumo non è ancora sconfitta, tutt’altro. Il peso, anche economico, resta enorme: in Inghilterra fumano ancora quasi sei milioni di adulti e il fumo rimane la principale causa di morte e malattia. Secondo le stime dell’organizzazione Action on Smoking and Health, il fumo costa alla produttività 13,2 miliardi di sterline ogni anno, mentre l’onere a carico del Servizio sanitario nazionale per il trattamento delle malattie fumo-correlate è pari a 2,4 miliardi di sterline. Ecco dunque che campagne mirate come quella di Stoptober servono a mantenere alta la tensione degli operatori del settore sanitario. Una tensione, se si può dire, britannica, cioè mirata soprattutto a coinvolgere gli interessati, a renderli protagonisti delle scelte da prendere e delle conseguenti sfide da affrontare. L’edizione del 2022 si caratterizza infatti per un focus particolare sulla fiducia in se stessi che, come dimostra la ricerca, è un fattore fondamentale per riuscire a smettere di fumare. La campagna incoraggia quindi a compiere dei piccoli passi per rafforzare la sicurezza di sé e a cercare il supporto di familiari e amici, oltre che quello dei professionisti. I dettagli nell’articolo su Sigmagazine.

Gran Bretagna, riparte Stoptober: addio al fumo con la sigaretta elettronica

 

MalesiaA ottobre torna in parlamento la legge per vietare tabacco e sigarette elettroniche ai nati dopo il 2007
Il governo della Malesia ha intenzione di presentare il disegno di legge denominato “generational endgame” (Geg) nella prossima sessione parlamentare di ottobre, dopo aver apportato modifiche per rispondere alle preoccupazioni di alcuni legislatori. Annunciata a febbraio, il Geg renderebbe illegale per i nati dopo il 2007 l’acquisto, il possesso o l’uso di prodotti legati al tabacco, comprese le sigarette elettroniche. Ad agosto il disegno di legge è stato rinviato a un comitato parlamentare ristretto per un ulteriore esame, in seguito alle critiche secondo cui alcuni aspetti violerebbero la libertà personale. Il ministro della Salute Khairy Jamaluddin sostiene che gli emendamenti abbiano risposto alle preoccupazioni dei critici. “I poteri di applicazione sono davvero concentrati e limitati solo alla distribuzione, alla produzione e alla fornitura“, ha dichiarato Khairy, “abbiamo chiarito questo aspetto negli ultimi emendamenti, per cui se si contravviene alla legge, l’agente incaricato della sua applicazione non può effettuare perquisizioni, né sequestrare il computer o il telefono o cose del genere”. Il mese scorso i legislatori malesi hanno ritardato il voto sulla legge e l’hanno rinviata al comitato ristretto per esaminarla e formulare raccomandazioni per migliorarla.

 

MalesiaDelegazione parlamentare in trasferta per studiare il modello neozelandese
Nel frattempo la Malesia ha anche inviato una delegazione parlamentare in Nuova Zelanda per studiare quali politiche siano più indicate per raggiungere le sue ambizioni antifumo. Secondo Nancy Loucas, cofondatrice dell’Aotearoa Vapers Community Advocacy, associazione che promuove gli interessi dei consumatori del vaping, la visita riflette il fatto che i neozelandesi stanno facendo il giusto mix quando si tratta di controllo del tabacco, legalizzazione e regolamentazione del vaping. I membri di questa speciale commissione malese per la salute, la scienza e l’innovazione incontraranno il ministro della Salute neozelandese ed esperti di riduzione del danno da tabacco per conoscere esattamente cosa la Nuova Zelanda sta facendo per raggiungere l’ambizioso obiettivo “Smoke-Free 2025”. Per Loucas è importante anche il corretto approccio da parte dei parlamentari neozelandesi verso i colleghi malesi: “La delegazione malese in visita è un promemoria tempestivo per gli stessi parlamentari neozelandesi, che devono rimanere concentrati sullo scopo, ovvero la lotta al tabacco combustibile e non cercare di ridiscutere la legislazione sul vaping del 2020, che sta ancora entrando in vigore e che è invidiata da molti”, ha dichiarato.

 

CinaIn vigore le nuove norme sul vaping, tra cui il divieto sui prodotti aromatizzati
Come lungamente annunciato entrano in vigore il 1° ottobre le nuove norme sui prodotti da vaping decise all’inizio dell’anno, tra cui il divieto sui prodotti da svapo aromatizzati. Nel novembre 2021, la legge cinese è stata modificata per porre l’industria del vapore sotto il controllo dell’Amministrazione statale del monopolio del tabacco, che regola i prodotti del tabacco in Cina. Secondo informazioni che giungono dai media indipendenti, nelle ultime settimane si è registrata una corsa ad acquistare e ad accaparrarsi i prodotti di svapo aromatizzati prima dell’entrata in vigore del divieto. Tra le conseguenze della nuova legge si teme anche la creazione di un grande mercato nero, nonostante la Cina sia nota per punire duramente i venditori illegali. I prodotti destinati all’esportazione non dovranno soddisfare gli standard cinesi, a meno che il Paese di destinazione non abbia i propri standard specifici.

Sigarette elettroniche, parte la rivoluzione cinese: solo precaricate e niente aromi

 

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