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Gli aromi nelle sigarette elettroniche non influenzano la dipendenza

Una ricerca condotta sui minori sconfessa le tesi dei sostenitori del divieto sui gusti diversi dal tabacco.

Vietare gli aromi diversi dal tabacco nei liquidi per sigarette elettroniche non sembra essere una misura efficace per scoraggiare l’uso dello strumento da parte dei minori. A confermare quello che affermano consumatori del vaping e sostenitori dello strumento di riduzione del danno da fumo arriva uno studio americano che, forse involontariamente, dà una mano a chi si oppone da sempre a questa misura restrittiva. La ricerca in questione, pubblicata su Bmc Public Health, si intitola “E-cigarette addiction and harm perception: Does initiation flavor choice matter?” ed è stata condotta da un gruppo di ricercatori della Roseman University of Health Sciences College of Dental Medicine e della University of Chicago, coordinato da Man Hung. Come si comprende dal titolo, lo scopo dei ricercatori era capire se il tipo di gusto utilizzato quando si è iniziato a usare la sigaretta elettronica influenza la dipendenza e la percezione del danno.
Lo studio ha analizzato i dati dell’indagine annuale Path (Population Assessment of Tobacco Health Study), mentre la dipendenza da e-cigarette e la percezione del danno sono state misurate con questionari di autovalutazione su scala Likert (cioè con una serie di opzioni di risposta). Il campione era composto da 1.043 giovani di età compresa fra i 12 e i 17 anni che hanno riportato almeno un caso di utilizzo della sigaretta elettronica. Ebbene, dopo tutti gli aggiustamenti per le diverse variabili, gli autori non hanno rilevato alcuna differenza statisticamente nei livelli di dipendenza fra coloro che iniziavano a svapare con “gusti tradizionali e gusti non tradizionali”, cioè tabacco e altri sapori. Allo stesso modo, il gusto di inizio non determinava differenze nella percezione del rischio fra gli adolescenti partecipanti allo studio.
Quindi, affermano gli autori, “l’iniziazione con sigarette elettroniche con aromatizzazione tradizionale produce rischio di dipendenza e percezione del danno simili all’iniziazione con aromi non tradizionali”. Detto in altre parole, non sono i gusti diversi dal tabacco a favorire la dipendenza o la scarsa percezione del rischio fra i minori, come invece sostengono i promotori dei divieti. E infatti lo studio conclude: “Questi risultati suggeriscono che vietare gli aromi non tradizionali potrebbe essere inefficace nel frenare la dipendenza da sigarette elettroniche e la percezione del danno”.

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