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L’Australia potrebbe ricavare un beneficio sanitario importante se venissero rilassate le attuali restrizioni sulle sigarette elettroniche con nicotina. Nel Paese la vendita dei prodotti per il vaping con nicotina è vietata e, per poterli acquistare dall’estero, dal 1° ottobre del 2021 è necessario sottoporsi a un complicato iter che prevede la prescrizione di un medico. Tutto questo ha, di fatto, non solo scoraggiato gran parte dei consumatori ma anche fatto crescere un preoccupante mercato illegale, con prodotti che non sottostanno ad alcun controllo. Ma cosa accadrebbe se queste limitazioni venissero allentate?
Ce lo dice uno studio pubblicato su Nicotine and Tobacco Research, intitolato “The Australia Smoking and Vaping Model: The Potential Impact of Increasing Access to Nicotine Vaping Products” e condotto da studiosi americani e australiani: fra gli altri David Levy della Georgetown University , Michael Cummings della Medical University of South Carolina e Ron Borland della University of Melbourne. Gli autori hanno applicato allo scenario australiano i tassi di passaggio dal fumo allo svapo in base alle tendenze degli Stati Uniti, avendo come presupposto uno scenario normativo meno severo. Poi hanno misurato l’impatto sulla salute pubblica in termini di differenza tra le morti attribuibili al fumo e al vaping e di anni di vita persi in base a due supposizioni di rischio.
Nel primo caso, supponendo che il rischio delle sigarette elettroniche sia del 5% rispetto al fumo (in base alla stima di Public Health England), allentando le restrizioni sul vaping si eviterebbero oltre 104 mila morti attribuibili a fumo e svapo (una riduzione del 7,7%) e 2,5 milioni di anni di vita persi (riduzione del 17,3%) nel periodo 2017-2080. Supponendo, invece, che le sigarette elettroniche comportino un rischio pari al 40% di quello del fumo, si eviterebbero 70 mila morti e 1,2 milioni di anni persi. Insomma, in entrambi gli scenari presi in considerazione, quello più realistico e quello più pessimista, il saldo per la salute pubblica sarebbe ampiamente positivo.
“Il modello – conclude lo studio – suggerisce il potenziale guadagno per la salute pubblica che si potrebbe raggiungere allentando la normativa sull’accesso ai prodotti per la vaporizzazione di nicotina”.
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