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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 4 al 10 dicembre

Grazie alla diffusione degli strumenti a rischio ridotto, la Gran Bretagna ha abbattuto il numero dei fumatori. Strategie confermate anche dalle statistiche: i Paesi in cui si registra un alto tasso di utilizzo di prodotti con nicotina alternativi al fumo riescono più a contrastare il tabagismo.

Gran BretagnaFumatori al minimo storico mentre crescono gli utilizzatori della sigaretta elettronica
Tasso di fumatori al minimo storico nel Regno Unito. Merito, fra l’altro, dell’aumento degli utilizzatori della sigaretta elettronica, i cui effetti sulla salute sono meno dannosi del 95% secondo un’ormai famosa ricerca scientifica britannica. Un risultato che premia le politiche sanitarie favorevoli alla riduzione del danno promosse dalle autorità britanniche a ogni livello di governo. I dati arrivano dall’ultimo rapporto “Adult smoking habits in the UK: 2021” pubblicato dall’Office for National Statistics, l’istituto nazionale di statistica. Nel 2021 i fumatori nel Regno Unito sono stati il 13,3% della popolazione, cioè circa 6,6 milioni di persone, il livello più basso dall’inizio delle misurazioni dieci anni prima. Aumentano gli utilizzatori di e-cigarette, per la prima volta censiti separatamente secondo il consumo quotidiano o occasionale. Sempre nel 2021 la quota dei quotidiani abituali era  4,9%, + 1,1% rispetto al 3,8 del 2020. A questi si aggiunge un ulteriore 2,8% di consumatori occasionali. Ulteriori numeri e informazioni nell’approfondimento di Sigmagazine.

UK, cresce l’uso della sigaretta elettronica, fumatori al minimo storico

 

SveziaRevisione: più si diffonde la sigaretta elettronica (e gli altri strumenti alternativi) più diminuisce il numero dei fumatori
Una revisione condotta dallo scienziato svedese Karl Fagerström ha evidenziato come i Paesi in cui si registra un alto tasso di utilizzo di prodotti con nicotina alternativi al fumo – sigarette elettroniche, riscaldatori di tabacco, snus – siano riusciti più degli altri a far diminuire il numero dei fumatori. La revisione, pubblicata su Harm Reduction Journal, ha un titolo suggestivo, completato da un punto interrogativo: “I prodotti con nicotina possono mettere l’ultimo chiodo sulla bara del fumo?”. E si chiede se gli strumenti a rischio ridotto possano essere l’arma finale per sconfiggere il tabacco combusto e tutti i danni sanitari ad esso correlati. Fagerström ha esaminato le tendenze della prevalenza del fumo in Paesi con una diffusione relativamente alta di prodotti alternativi, paragonandoli poi alle nazioni vicine ma con una minore adozione di questi prodotti. Sotto la lente sono finiti Regno Unito, Nuova Zelanda, Svezia, Norvegia e Giappone, comparati alla media dei 27 membri dell’Unione europea, Danimarca, Finlandia e Australia. I risultati dimostrano che in tutti i casi presi in esame, i Paesi che hanno adottato gli strumenti di riduzione del danno hanno accelerato la riduzione del fumo rispetto ai loro vicini. Se siete incuriositi dai numeri, l’approfondimento su Sigmagazine fa al caso vostro.

Il fumo crolla più velocemente dove è più diffusa la sigaretta elettronica

 

FranciaConferenza su e-cig, l’obiettivo è di ridurre morti e malattie causate dal consumo di tabacco
L’obiettivo prioritario cui puntare deve essere quello di ridurre le morti e le malattie causate dal consumo di tabacco e non ci si deve lasciar distrarre da obiettivi massimalisti come ridurre la dipendenza dalla nicotina, i cui benefici in termini di salute non sono comparabili. È quanto ha ribadito la professoressa Ann McNeil nel corso della Conferenza scientifica internazionale sulla sigaretta elettronica che si è svolta a Parigi. McNeil, che è professoressa di Tobacco Addiction presso il National Addictions Centre del King’s College London Institute of Psychiatry, ha anche rimarcato come fin dai primi giorni, gli scienziati che hanno evidenziato le prove che le sigarette elettroniche fossero molto meno dannose di quelle tradizionali, sono stati attaccati da campagne diffamatorie infondate.

Asia-PacificoCaphra, lettera a delegati COP10: considerate le politiche di riduzione del danno
Le nove organizzazioni aderenti alla Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Advocates (Caphra) hanno inviato un appello ai capi delegazione della Convenzione quadro per il controllo del tabacco di tutto il mondo, esortandoli a rivedere le prove a sostegno di un approccio di riduzione del danno da tabacco in vista della COP10. Poiché i governi invieranno i delegati alla COP10 nel novembre 2023, l’associazione che ha il suo focus nella tutela dei diritti dei vaper nella regione Asia-Pacifico ha voluto inviare ai leader materiale di riferimento completo per la pianificazione, la stesura dei documenti e le delibere della COP10. “Lo facciamo a nome dei quattro milioni di attuali utilizzatori di prodotti con nicotina più sicuri nella regione Asia-Pacifico”, è scritto nell’appello, “come sapete, la nostra regione sopporta la maggior parte dei danni e dei decessi causati dal tabacco orale combustibile e non sicuro a livello globale”. La COP10 si terrà a Panama ed è ospitata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Gran BretagnaIl settore del vaping spinge la crescita economica e favorisce il risparmio nel Servizio sanitario nazionale
Il settore del vaping ha avuto un notevole impatto positivo sull’economia del Regno Unito, secondo un nuovo rapporto redatto dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) per conto della UK Vaping Industry Association (Ukvia). Valutato in 2,8 miliardi di sterline (3,36 miliardi di dollari) nel 2021, il settore del vaping nel Regno Unito sostiene quasi 18.000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno nella vendita al dettaglio, nella produzione e nella catena di approvvigionamento. Inoltre, secondo il rapporto, l’abbandono delle sigarette da parte dei fumatori a favore delle meno dannose sigarette elettroniche ha fatto risparmiare al Servizio sanitario nazionale (Nha) più di 300 milioni di sterline solo nel 2019.

UsaJuul Labs ha patteggiato più di 5.000 cause legali
Juul Labs ha patteggiato più di 5.000 cause che riguardano più di 10.000 singoli querelanti, come riportato dal Wall Street Journal. L’accordo risolve gran parte dell’incertezza legale che aveva portato l’azienda americana sulla soglia della bancarotta. Juul ha annunciato nei giorni scorsi di aver ottenuto un investimento per coprire i costi dell’accordo. L’azienda è stata in trattativa con due primi investitori per finanziare un salvataggio che avrebbe coperto le responsabilità legali. Secondo l’amministratore delegato di Juul, K.C. Crosthwaite, l’accordo risolve la maggior parte delle controversie in sospeso con l’azienda, tra cui due processi guida in corso che dovevano andare in tribunale all’inizio del prossimo anno, e quelle con quattro grandi gruppi: querelanti per lesioni personali, consumatori di Juul, enti governativi come i distretti scolastici e tribù di nativi americani. Pioniere del vaping, Juul Labs è passato dal dominare il mercato statunitense delle sigarette elettroniche a lottare per la propria sopravvivenza in un tempo relativamente breve.

GermaniaStudio: i rischi di tumori alla vescica si riducono per chi usa la sigaretta elettronica
La sigaretta elettronica riduce anche i rischi di tumori alla vescica, molto frequenti nei fumatori. È il risultato di uno studio intitolato “Assessment of the Exposure to Aromatic Amines in Users of Various Tobacco/Nicotine Products” e condotto da quattro ricercatori dell’Analytisch-Biologisches Forschungslabor in Germania: Gerhard Scherer, Kirsten Riedel, Nikola Pluym e Max Scherer. La ricerca si è focalizzata nella misurazione sui partecipanti suddivisi in gruppi di presenza nelle urine di ammine aromatiche come l’orto-toluidina, il 2-aminonaftalene e il 4-amminobifenile, agenti cancerogeni della vescica umana che si trovano in vari luoghi di lavoro, nell’aria ambiente, nei prodotti alimentari, come così come nel fumo di tabacco. Il risultato più interessante per il gruppo degli utilizzatori di sigarette elettroniche è che i livelli urinari delle ammine  non erano significativamente diversi da quelli di chi non utilizzava alcun prodotto. Per i dettagli sulle modalità della ricerca, sulla composizione dei gruppi e sugli altri risultati dello studio si rimanda all’articolo su Sigmagazine.

Passare alla sigaretta elettronica riduce i rischi anche per la vescica

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