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Dogane chiuse per Marcello Minenna, in piazza Mastai arriva Roberto Alesse

L'ex capo di gabinetto al Ministero per la protezione civile e politiche del mare è il nuovo direttore generale di Adm.

È durato poco meno di tre anni il regno di Marcello Minenna. Entrato al vertice dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli nel febbraio del 2020 su nomina dell’allora premier Giuseppe Conte, alla prima scadenza utile non è stato riconfermato dal neo esecutivo a guida Meloni che gli ha preferito Roberto Alesse, 58 anni, già capo di gabinetto al Ministero per la protezione civile e politiche del mare.

Roberto Alesse

La presidenza di Minenna è stata caratterizzata da una forte personalizzazione dell’Agenzia, struttura che sino al suo avvento aveva sempre lavorato assai nell’ombra e nell’anonimato. Minenna sin da subito ha tentato di elevarla quasi a una forza di polizia, tanto che nella scorsa legislatura ci fu anche una interrogazione parlamentare a firma dell’onorevole Pettarin (Coraggio Italia) che chiedeva spiegazioni al ministro dell’economia. D’altronde le prove a carico sono state tante ed evidenti, tutte create durante il triennio dell’incarico: dopo aver cambiato l’acronimo di Adm sostituendo la parola Agenzia con Accise, ha introdotto divise d’ordinanza per i dipendenti con tanto di mostrine gerarchiche; stemma con motto in latino; inno ufficiale; parco vetture “griffate” Adm, tra cui uno yacht; cerimonie religiose in occasione delle festività; discorso di fine anno a social unificati. E, ciliegina sulla torta, un museo itinerante del falso: Una esposizione di Ferrari che sembrano vere ma sono finte; falsi Rolex che sembrano veri ma sono finti; falsi gioielli che sembrano veri ma sono finti. In pratica, il nulla. Cioé far vedere una cosa che non è pensando che chi la guarda pensi che lo sia. Insomma, la genialità al servizio del pubblico interesse.
Salvatore Merlo, brillante firma de Il Foglio, pubblica quest’oggi un implacabile ritratto dell’ex dg di Adm dal titolo  eloquente: “Ei fu Marcello Minenna“. Certamente è facile scagliarsi contro qualcuno quando vive un momento di difficoltà, ma bisogna dare atto alla testata di Cerasa che – così come noi – le critiche sono state mosse anche in tempi non sospetti, quando cioè l’ex dg esercitava i pieni poteri. “Felpato come una moquette – scrive Merlo – assumeva videomaker per farsi riprendere in azione. Elastico come Yury Chechi, si mostrava a torso nudo nel corso di riunioni durante le quali faceva anche le flessioni. E poichè la modestia gli ha sempre aderito come una muta da sub, compilava un “libro blu” in cui definiva “eccellenti” i suoi stessi risultati operativi, dunque componeva personalmente pure l'”inno dell’Agenzia”: una marcetta che faceva suonare controllando che anche i Generali dei Carabinieri si mettessero sugli attenti.

Marcello Minenna con alcuni collaboratori e due due autoveicoli marchiati Adm

Essendo inoltre di costumi non diciamo sobri, ma certamente temperati, quest’uomo che si racconta (nel senso che lo dice lui) “allievo di Ciampi” e “docente alla London School of Economics”, faceva montare nei suoi uffici dei loghi in marmo stile Ramsete II, allestiva sale vip, utilizzava le “modeste” automobili sequestrate ai narcotrafficanti (quattro per la precisione), tra cui una Audi A7 con motore Lamborghini 570 cavalli. Una macchinetta frugale che però a un certo punto aveva provocato un lieve malinteso con la Polizia che lo fermò con le armi spianate mentre sfrecciava sulla A1 in groppa ai 570 cavalli, all’altezza di Cassino. Pensavano fosse la mafia russa. Invece era Minenna“. Dopo aver ricordato alcune polemiche mediatiche di cui fu protagonista a causa di alcune nomine in seno all’Agenzia, Merlo conclude descrivendolo “amante delle feste, infine, era riuscito a retrodatare al 19 marzo 1861 la nascita delle Dogane, in odo da poter festeggiare a marzo 2022 i 161 anni dalla fondazione. Ma poi – genio vero – aveva di nuovo spostato la data al 1853, per celebrare anche i 170 anni nel 2023. Cosa straordinaria, visto che l’Agenzia è nata nel 1999“. Per verificare quanto dice Merlo è sufficiente collegarsi al sito di Adm: un contatore segna quanto manca ai festeggiamenti del Centosettantesimo; al momento in cui scriviamo 284 giorni, 13 ore, 20 minuti, 12 secondi. Chissà se il nuovo direttore generale Alesse lo spegnerà.

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