© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Ciclicamente torna in auge, promossa e diffusa soprattutto attraverso i social, la tesi secondo cui la vendita ai minori di liquidi e sigarette elettroniche monouso senza nicotina sarebbe permessa in tabaccheria. Frutto della strampalata teoria sarebbe l’interpretazione secondo cui la norma contenuta del direttoriale Adm che regolamenta il commercio dei liquidi è espressamente rivolta agli esercizi di vicinato. E visto che i tabaccai hanno invece una licenza, per loro il divieto non sarebbe valido.
Per smentire tali voci, che possono anche diventare pericolose se qualche credulone abboccasse all’esca della disinformazione, è sufficiente riportare quanto pubblicato dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli: “Il comma 5-bis dell’articolo 62-quater, comma 5-bis, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni (Testo unico delle accise) prevede che, ai fini del rilascio dell’autorizzazione degli esercizi di vicinato, farmacie e parafarmacie, alla vendita e all’approvvigionamento “dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina”, deve essere osservato, tra gli altri, il criterio della “effettiva capacità di garantire il rispetto del divieto di vendita ai minori”. Il decreto direttoriale 16 marzo 2018, recando le disposizioni attuative del citato comma 5-bis, non può che riferire il criterio della “effettiva capacità di garantire il rispetto del divieto di vendita ai minori” ai prodotti che sono oggetto di autorizzazione, “contenenti o meno nicotina”. Per evidenti ragioni di ragionevole e uniforme applicazione della legge, tale divieto deve essere osservato anche dagli altri soggetti abilitati alla vendita al pubblico dei prodotti in questione“. In altre parole, ad essere vietata è la vendita di un determinato prodotto ad una determinata platea e, di conseguenza, se non si può vendere ai minori in un negozio è evidente – e ragionevole – che il divieto valga per chiunque altro sia legittimato al commercio di liquidi da inalazione.
