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È un’accorata chiamata all’azione quella lanciata ieri dalla sezione britannica di New Nicotine Alliance. Secondo l’associazione dei consumatori, l’Organizzazione mondiale di sanità sta preparando un vero e proprio attacco alla sigaretta elettronica per la prossima Conferenza delle parti (Cop10) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc), che si terrà dal 20 al 25 novembre prossimi a Panama City. Le minacce al vaping che potrebbero concretizzarsi in questa sede, sono tutte contenute in documenti dell’Fctc e documentati da New Nicotine Alliance UK. Si tratta di misure che, se adottate, cambierebbero completamente lo strumento di riduzione del danno più usato, pregiudicandone seriamente l’efficacia.
Queste misure per i prodotti del vaping comprendono: vietare tutti i sistemi aperti; vietare tutti gli aromi ad esclusione del tabacco; vietare i sali di nicotina; regolamentare i prodotti in modo che siano tutti uguali e limitarne la capacità di erogare nicotina; esigere che tutti i Paesi equiparino le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco al tabacco combusto; tassarli come le sigarette, proibirne l’uso dove è vietato fumare, introdurre grandi avvertenze di rischio, pacchetti neutri e il divieto di qualsiasi pubblicità, promozione o sponsorizzazione. Durante la Cop 10, spiega l’associazione “le decisioni vengono per consenso, non per votazione, quindi se non si ricevono obiezioni le proposte saranno approvate. Le parti che partecipano sono tenute a incorporare le decisioni nelle loro leggi nazionali, perché il trattato è legalmente vincolante”.
Per evitare tutto questo, continua New Nicotine Alliance UK, bisogna agire subito, prima che l’agenda per la Cop10 venga pubblicata il prossimo settembre, quando tutte le decisioni saranno ormai prese e i delegati già selezionati. E dunque l’associazione esorta consumatori e sostenitori della riduzione del danno a far sentire la propria voce prima che sia troppo tardi. Le azioni suggerite sono contattare i propri rappresentanti in Parlamento, spiegando loro perché le sigarette elettroniche sono importanti e pregando di farsi portavoce delle istanze con il governo e, allo stesso tempo, di scrivere alla persona responsabile dei rapporti con l’Fctc del proprio Paese, chiedendo aggiornamenti, informazioni e stato delle cose.
Naturalmente l’invito è rivolto soprattutto ai consumatori del Regno Unito che, pur essendo firmatario della Convenzione e uno dei suoi maggiori finanziatori, ha una politica sanitaria che promuove e incoraggia la strategia di riduzione del danno per i fumatori, sostenendo il passaggio alla sigaretta elettronica. È nel Regno Unito che ancora una volta si ripongono le speranze di resistenza di tutti i consumatori del vaping. L’iniziativa di New Nicotine Alliance UK potrebbe, però, essere replicata anche in altri Paesi, compresa l’Italia, per far sentire a politici e funzionari governativi che il mondo del vaping è vivo e pronto a lottare.
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