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Un sondaggio condotto dalla testata Politico ha fatto emergere che la maggioranza dei deputati europei sono favorevoli al divieto di aromi nei liquidi per sigarette elettroniche. Tuttavia, la loro convinzione è messa in discussione dai consumatori che temono limitazioni alla libertà di scelta, mettendo a repentaglio i significativi progressi ottenuti nella riduzione dei tassi di fumo.
Gli aromi diversi dal tabacco, infatti, sono ampiamente utilizzati dai vapers europei per allontanare dalla loro memoria il gusto delle sigarette; recenti studi hanno dimostrato che il loro uso può aumentare sino al 230% le probabilità di smettere di fumare. “Limitare i sapori – commenta Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliace – porterà solo molti vapers al mercato nero o torneranno a fumare. Ad esempio, l’Estonia ha vietato gli aromi nel 2020, ma ci sono prove che la maggior parte dei vapers abbia continuato a usarli, producendo i propri liquidi o rivolgendosi al mercato nero. Al contrario, è essenziale offrire una varietà di sapori affinché i fumatori possano passare con successo. Limitare le opzioni a soli tre gusti riporterebbe innumerevoli consumatori dell’Ue a fumare. Questo sarebbe un ostacolo inutile sulla strada per un’Europa senza fumo”.
La forza trainante della proposta di vietare gli aromi è l’obiettivo di mitigare lo svapo tra la popolazione giovanile. Sebbene impedire ai non fumatori di iniziare a svapare sia una priorità, è altrettanto fondamentale trovare un equilibrio tra facilitare la cessazione del fumo per gli adulti e proteggere gli adolescenti. “La massima protezione per i giovani – continua Landl – risiede nell’istruzione e nella vita appagante. Dobbiamo ascoltare le loro voci. I sondaggi rivelano che gli adolescenti tendono ad assumere comportamenti rischiosi quando affrontano sfide come problemi scolastici, problemi di salute o povertà. Allo stesso tempo, i sapori giocano solo un ruolo secondario per l’iniziazione. Se l’obiettivo è salvaguardare veramente i giovani, diventa imperativo sostenere il miglioramento dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e delle condizioni economiche. Purtroppo, il raggiungimento di questi obiettivi è complesso, portando molti politici a optare per politiche sensazionali ma inefficaci che trascurano risultati tangibili. Una spiegazione spesso ignorata per la diffusione dello svapo da parte degli adolescenti è una “responsabilità comune”. In altre parole, è probabile che fumino anche gli adolescenti che tendono a svapare, ad esempio a causa di tratti della personalità, predisposizione genetica o fattori sociali e ambientali. E gli aromi svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare i consumatori a smettere di fumare: milioni di persone in Europa sono passate con successo a uno svapo meno dannoso e l’ampia gamma di aromi – conclude Landl – rimane un incentivo principale per abbandonare il fumo, offrendo loro diverse scelte”.
La World Vapers ‘Alliance esorta i politici a seguire la scienza e a riconsiderare qualsiasi piano per limitare la scelta o imporre un divieto di aroma di svapo, riconoscendo il potenziale danno che tali divieti potrebbero infliggere sia alla salute pubblica che ai consumatori.