Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Germania: fatturato cresce del 40%, calo delle e-cig monouso

I dati di BfTG diffusi a InterTabac descrivono un momento roseo per il mercato della sigaretta elettronica.

Tra i tanti eventi che accompagnano InterTabac, l’esposizione internazionale sul tabacco di Dortmund che da diversi anni ha aperto i suoi saloni anche alla sigaretta elettronica, uno di quelli più attesi è la presentazione dei numeri del mercato tedesco. Un’occasione per tastare il polso di un mercato importante e in crescita per la sigaretta elettronica, il primo d’Europa almeno in termini assoluti.
Come ogni anno, l’associazione di settore BfTG (Bündnis für Tabakfreien Genuss, letteralmente Alleanza per il piacere senza tabacco) ha condotto un sondaggio tra i suoi membri sulle vendite previste, i cui risultati sono stati accolti con grande ottimismo. Secondo le stime, infatti, il fatturato totale del settore previsto per quest’anno è di 810 milioni di euro, superiore di circa il 40% rispetto ai 575 milioni di euro del 2022. Un poderoso balzo in avanti, che fa giustizia da un lato della persistente informazione quantomeno confusionaria, se non volutamente negativa, che circonda il vaping, dall’altro delle difficoltà incontrate dal settore nei due anni centrali della pandemia.
Ma la parte più interessante del sondaggio di BfTG, questa volta, non sta nella quantità dei numeri, ma nella loro qualità. Perché le cifre, questa volta, incrociano il tema di maggiore discussione del momento – oggetto di dibattito anche negli incontri tematici che hanno caratterizzato la fiera di Dortmund – e cioè il futuro delle sigarette elettroniche monouso.
Come riportato nelle ultime settimane, in Europa le monouso agitano il sonno dei legislatori. La Francia ha annunciato il loro divieto a partire dal 2024, e addirittura Inghilterra e Scozia, due entità che fanno parte assieme di quel Regno Unito pioniere nelle politiche di riduzione del danno, stanno discutendo su una loro messa al bando, anche in questo caso probabilmente dal prossimo anno.
Ma per l’associazione tedesca forse in Germania non ci sarà bisogno di una legge apposita, sebbene da più parti (governo, Länder) le richieste si fanno più pressanti. Perché le stime di BfTG indicano un calo delle vendite di questo tipo di vaporizzatori che la stessa rivista del vaping Egarage accoglie “con favore”. Secondo le previsioni dei produttori, la quota delle sigarette elettroniche usa e getta dovrebbe diminuire di circa dieci punti percentuali, passando dal 40% del 2022 al 30% del 2023. Un calo dunque già in corso, dovuto alla particolare sensibilità ambientalista dei consumatori tedeschi.
Dustin Dahlmann, presidente di BfTG, in un colloquio con il settimanale Die Zeit ha confermato che la tendenza dei consumatori si sta spostando dai prodotti usa e getta verso le sigarette elettroniche riutilizzabili, per una maggiore “sostenibilità ambientale”. E alla rivista Egarage ha rinforzato il concetto: “Accogliamo con grande favore la tendenza a passare dalle sigarette elettroniche monouso a quelle riutilizzabili. Un numero sempre maggiore di svapatori si renderà conto che il riutilizzo è un grande vantaggio per l’ambiente e comporta anche un notevole risparmio economico”.

Dustin Dahlmann

Apertura sul versante delle monouso, ma chiusura su quello degli aromi, l’altro fronte aperto con i legislatori. In un comunicato stampa, la BfTG lancia un appello al mondo politico a preservare la diversità degli aromi, presentando i risultati di un altro sondaggio secondo il quale solo il 3,5% dei vaper che vogliono abbandonare le sigarette tradizionali utilizzerebbe aromi simili al tabacco, mentre il resto, ovvero il 96,5%, si è avvalso (o intende utilizzare) aromi di frutta e varianti dolci per aiutarsi gettarsi alle spalle il fumo.
Considerato l’ancora troppo alto tasso di fumatori del 34,3%, una quota sproporzionata per un Paese avanzato, in Germania non si può rinunciare a cuor leggero a opzioni di disassuefazione come le sigarette elettroniche e neppure ai liquidi aromatizzati. Ciò che serve – sostiene BfTG – è educazione e corretta informazione, non regolamentazione e proibizionismo. Dahlmann insiste: “I politici sfruttino le loro opportunità per educare i fumatori alla riduzione del danno e non per introdurre regolamentazioni sbagliate delle sigarette elettroniche”.

Articoli correlati