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Due domandi semplici che avrebbero potuto ottenere due risposte altrettanto semplici, concrete e fattuali. Invece, come purtroppo spesso avviene, l’euroburocrazia scrive tanto per non dire niente. Non si può descrivere altrimenti l’esito dell’interrogazione parlamentare che l’eurodeputato Gianantonio Da Re (Lega) ha rivolto alla Commissione. Visto il proliferare delle sigarette elettroniche usa e getta, l’onorevole leghista voleva sapere semplicemente quali misure potrebbe adottare l’Unione europea per contrastare il fenomeno.

La risposta della commissaria alla salute Stella Kyriakides è stata dir poco inutile: ha spiegato che l’Europa “esorta gli Stati membri ad imporre ai venditori di tabacco di accertare che gli acquirenti abbiano raggiunto l’età prescritta dalla legge nazionale per l’acquisto dei prodotti del tabacco“. Ottimo. E poi? Che “gli Stati membri sono incoraggiati ad impedire la vendita di tali prodotti a bambini e adolescenti tramite l’adozione di misure appropriate che stabiliscano limiti di età e li facciano rispettare“. Per concludere che “il monitoraggio e l’applicazione delle restrizioni o dei divieti concernenti le vendite a distanza transfrontaliera sono insufficienti“.
Oltre a recitare ciò che previsto dalle norma, la commissaria europea non quindi ha detto nulla sulle previsioni future, ovvero proprio quello che avrebbe voluto sapere l’eurodeputato italiano. Ancora una volta l’euroburacrazia ha – purtroppo – vinto contro la politica.
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