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Svezia: l’Oms studi il successo della riduzione del danno da fumo

Smoke Free Sweden invita a organizzare una Cop nel suo Paese, che ha sconfitto il fumo grazie a snus e sigarette elettroniche.

La Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms deve sfruttare il rinvio della sua decima Conferenza delle parti, la Cop10, per esaminare le esperienze di quei Paesi che sono riusciti a sconfiggere il fumo, come la Svezia. È questa la raccomandazione che gli esperti del movimento Smoke Free Sweden rivolgono all’organo dell’Organizzazione mondiale di sanità: sfruttare i mesi in più per introdurre innovazioni nelle politiche di controllo del tabacco.
La Cop10 avrebbe dovuto tenersi a Panama questa settimana ma la situazione instabile del Paese ha obbligato la Convenzione a rinviarla ai primi mesi del 2024. Come noto, i prodotti alternativi al fumo a rischio ridotto, come sigarette elettroniche, riscaldatori di tabacco, snus , saranno al centro del dibattito, con l’Oms che spingerà i Paesi partecipanti (le parti) ad adottare severe limitazioni, se non divieti totali su questi nuovi strumenti. Gli esperti, però, esortano la Convenzione ad ampliare lo sguardo. “Questo è un momento critico per l’Oms, che deve valutare attentamente le lampanti evidenze scientifiche e condurre le sue ricerche su Paesi come la Svezia, che hanno attuato con successo strategie di riduzione del danno da fumo”, afferma Delon Human, leader di Smoke Free Sweden e già consigliere di due direttori generali dell’Oms e di un segretario generale dell’Onu per le strategie sanitarie globali.
Grazie infatti alla disponibilità di prodotti alternativi (soprattutto lo snus ma ora anche sigarette elettroniche e altro), la Svezia è il primo Paese al mondo ad aver raggiunto una prevalenza dei fumatori di poco superiore al 5%, la soglia per dichiararsi “senza fumo” e potrebbe rappresentare un modello per la lotta al fumo. “L’approccio svedese – spiega Anders Milton, esperto svedese di sanità pubblica – ha salvato migliaia di vite ogni anno. Se altri Paesi adottassero strategie simili, il potenziale per salvare milioni di vite sarebbe immenso. Si tratta di fornire opzioni più sicure, non solo di imporre divieti”.

Delon Human

Ma non c’è solo la Svezia a dimostrare come un approccio innovativo potrebbe dare quei risultati che le politiche tradizionali di tobacco control non riescono a portare. Nel Regno Unito per esempio, dove il Servizio sanitario nazionale promuove il vaping come strumento di cessazione per i fumatori, i tassi di fumo sono in costante diminuzione. “Nel 2021 – commentano da Smoke Free Sweden – la percentuale di fumatori attuali nel Regno Unito era del 13,3%, pari a 6,6 milioni di persone, un calo significativo di 6,9 punti percentuali rispetto al 2011”. “La riprogrammazione della Cop10 – continua Human – dovrebbe spingere a un’analisi mirata delle strategie di controllo del tabacco implementate in Paesi come la Svezia e il Regno Unito, o anche il Giappone, che sta registrando un calo dei fumatori grazie all’uso di prodotti a base di tabacco riscaldato. Esaminare le importanti riduzioni dei tassi di fumo di questi Paesi grazie a metodi di riduzione del danno, potrebbe fornire utili spunti pratici”.
L’appello di Smoke Free Sweden si conclude con un invito: quello di organizzare una Conferenza delle parti della Convenzione per il controllo del tabacco proprio in Svezia. “Una conferenza in Svezia –  conclude Human – fornirebbe un contesto tangibile e reale per la discussione, consentendo ai politici di osservare e imparare da un Paese che ha efficacemente bilanciato i quadri normativi con gli obiettivi di salute pubblica, attuando con successo politiche di riduzione del danno da fumo”.

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