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Il mondo della sigaretta elettronica perde un prezioso protagonista

Il medico australiano Colin Mendelsohn dice addio alla lotta, stanco della cecità delle istituzioni e dei pesanti attacchi personali subiti.

I sostenitori della sigaretta elettronica e della riduzione del danno da fumo perdono un importante protagonista e una voce scientifica autorevole. Il medico australiano Colin Mendelsohn, autore di studi, ricerche e revisioni e di un prezioso volume intitolato “Stop Smoking Start Vaping: The Healthy Truth About Vaping”, ha annunciato il suo ritiro da qualsiasi ruolo attivo e pubblico. Lo ha annunciato con toni amari e disillusi con un ultimo post di addio sul suo blog Tobacco Treatment, che è stato per anni il punto di riferimento per comprendere le vicende australiane e non solo. I motivi della sua scelta sono non solo la delusione per l’atteggiamento di ostinato rifiuto verso il vaping delle istituzioni politiche e sanitarie del suo Paese – che definisce “antiscientifico” – ma anche la gogna e le calunnie di cui lui stesso è stato fatto oggetto per il suo sostegno alla harm reduction.
Come esperto nel campo della cura della dipendenza dal tabacco – scrive Mendelsohn – ero entusiasta quando la sigaretta elettronica arrivò in Australia. Finalmente esisteva un aiuto per la cessazione che non si limitava a erogare nicotina, ma replicava anche gli aspetti sensoriali e comportamentali del fumo. E funzionava. Molti dei miei pazienti che non erano mai riusciti a smettere di fumare, ci erano finalmente riusciti grazie al vaping”. Ma le cose non sono andate come il medico si aspettava.
In Australia – continua Mendelsohn – la sigaretta elettronica ha dovuto affrontare un’opposizione implacabile e ostile, che è costantemente aumentata a mano a mano che le prove scientifiche si sono rafforzate. L’opposizione è stata caratterizzata da un’ostinata negazione delle prove, da una campagna di paura, dubbi e disinformazione e da attacchi feroci contro i sostenitori dello svapo. È stato doloroso da guardare”. Una narrazione ulteriormente amplificata dai media mainstream che, in Australia come altrove, hanno cavalcato allarmismo e storie negative sull’e-cig, trascurandone aspetti positivi e benefici.
Il medico illustra poi una miriade di prese di posizioni governative e rapporti istituzionali viziati dal pregiudizio morale e scientifico sulla sigaretta elettronica, tutte questioni che abbiamo riportato su queste colonne. Ma Mendelsohn si sofferma molto soprattutto sul prezzo che ha pagato personalmente per aver preso pubblicamente posizione a favore del vaping. “La mia difesa basata sull’evidenza scientifica – spiega – e gli sforzi di altri sono stati indeboliti da calunnie codarde, attacchi ad personam e molestie”. Il medico è stato infatti accusato sulla televisione e sulla radio nazionale di ricevere denaro dall’industria del tabacco, gli oppositori della sigaretta elettronica hanno più volte cercato di bloccare le sue presentazioni, le sue lezioni e i suoi articoli. Gli sono stati ritirati inviti a convegni medici ed è stato denunciato due volte – entrambe senza successo – alla Commissione per i reclami sull’assistenza sanitaria.
Non ho mai ricevuto denaro da aziende del tabacco né delle sigarette elettroniche e tutto quello che ho fatto è stato autofinanziato – spiega Mendelsohn – Tuttavia queste ripetute aggressioni mi hanno causato frustrazione ed esasperazione. Il mio sostegno alla riduzione del danno da tabacco non è diminuito. Ma ne ho avuto abbastanza ed è ora che i sostenitori più giovani si facciano avanti e intraprendano la lotta”.
Il medico conclude con una nota di speranza. È convinto che alla fine la sigaretta elettronica si diffonderà anche in Australia. La riduzione del danno e le novità epocali incontrano sempre un’opposizione iniziale ma alla fine prevalgono. Non servono nemmeno, secondo Mendelsohn, maggiori ricerche o studi. “Oggi abbiamo numerose prove di alta qualità a sostegno dello svapo – commenta – Dobbiamo solo superare la cortina di fumo dell’ideologia, della politica, degli interessi acquisiti, ecc. e avviare un dibattito franco ed equilibrato sulle effettive prove scientifiche”. Peccato che nel frattempo, concluaggiunge, i fumatori australiani muoiano inutilmente. “Prima l’Australia riallineerà la politica pubblica sullo svapo con le prove scientifiche – conclude Mendelsohn – meglio sarà. Centinaia di migliaia di vite australiane dipendono da questo”.
Noi di Sigmagazine ci uniamo ai ringraziamenti al dottor Colin Mendelsohn per il grande contributo dato al mondo della riduzione del danno da fumo e del vaping nei dieci anni trascorsi.

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