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L’Organizzazione mondiale della sanità? “Miope, opaca e appiattita sulle Ong”

La coalizione dei sostenitori della riduzione del danno dell’Asia e del Pacifico Caphra lancia un appello ai governi di tutto il mondo perché riconsiderino in chiave critica la loro adesione alla Convenzione quadro per il controllo del tabacco

La coalizione dei sostenitori della riduzione del danno dell’Asia e del Pacifico Caphra lancia un appello ai governi di tutto il mondo perché riconsiderino in chiave critica la loro adesione alla Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms. Secondo la sua direttrice Nancy Loucas, negli ultimi tempi la Convenzione ha deviato dai suoi obiettivi originali, dando invece priorità all’agenda di alcune Ong. Un cambiamento che, continua, ha determinato l’esclusione sistematica dei sostenitori della riduzione del danno e dei media dai dibattiti e dagli incontri cruciali per la definizione delle politiche di lotta al fumo. Ne sono una prova lampante le ultime Conferenze delle parti, compresa la Cop10 di Panama dello scorso febbraio, chiusi alla stampa indipendente, ai consumatori di prodotti alternativi al fumo e alle loro associazioni, agli scienziati non graditi perché sostenitori della riduzione del danno.

Il tavolo di segreteria della Cop10 dell’Oms svoltasi a Panama

Nonostante i loro comprovati benefici nel ridurre l’impatto sulla salute associato al consumo di tabacco – afferma Loucas – le strategie di harm reduction, come le sigarette elettroniche e i prodotti del vaping sono totalmente assenti dalle discussioni della Convenzione”. Una esclusione che, secondo Caphra non solo viola il diritto dei singoli a partecipare ai processi decisionali, ma mette in pericolo anche il potenziale di politiche di controllo del tabacco efficaci.
A questo si aggiunge l’esclusione dei media indipendenti dalle riunioni della Conferenza delle parti, l’organo decisionale della Convenzione. “Questa mancanza di trasparenza – commenta Loucas – impedisce il controllo pubblico e la consapevolezza delle decisioni politiche prese, allontanando ulteriormente la Convenzione dai suoi principi fondamentali di governance democratica, partecipativa, trasparente e inclusiva”. Ed è proprio alla luce di queste preoccupazioni che Caphra fa appello ai governi affinché riconsiderino il loro impegno nell’iniziativa dell’Organizzazione mondiale di sanità. “È il momento che i governi chiedano trasparenza, inclusività e rispetto dei diritti umani nell’attuazione dei trattati sanitari internazionali”, esorta la direttrice. Un appello, quello della coalizione, che non riguarda solo la lotta al fumo ma tutta la politica sanitaria internazionale. “Consentendo all’attivismo delle Ong di oscurare le strategie di riduzione del danno basate sull’evidenza ed escludendo le voci critiche dal dibattito, la Convenzione quadro per il controllo del tabacco rischia di compromettere la sua missione di migliorare la salute pubblica”, conclude Loucas.

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