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I negozi specializzati continuano a registrare perdite fra il 30 e il 60 per cento, la tassa e l’assoggettamento ad Aams rappresentano una situazione ormai insostenibile. Eppure per la prima volta c’è la consapevolezza di una volontà politica di mettere mano al settore del vaping, liberandolo da vincoli che non esistono in altri Paesi europei. Questo, in sintesi, il pensiero di Antonella Panuzzo, presidente dell’associazione negozianti Uniecig, che conclude con una nota di ottimismo, invitando a “tenere alta la speranza, perché non siamo mai stati così vicini alla libertà e il solo modo di ottenerla è continuare a perseverare“.
Ecco il testo del comunicato firmato dal presidente di Uniecig:
“Sono stati giorni pieni di speranza e trepidante attesa per il futuro del nostro settore. Attesa che purtroppo, al momento, non siè ancora risolta come tutti avremmo sperato. Nonostante la volontà politica di risolvere la nostra annosa situazione riguardante da una parte, un’imposta assolutamente ingiusta e quanto mai gravosa sull’intera filiera e dell’altra, l’assoggettamento anacronistico ad Aams, il provvedimento “salva settore” non è arrivato nemmeno questa volta.
I negozianti hanno avuto, in tutta Italia, un calo delle vendite dall’entrata in vigore del famoso decreto Aams che stiamo combattendo. Crediamo che sia proprio questa gravissima difficoltà, di cui la politica è pienamente consapevole, ad aver indotto la forzatura alla quale abbiamo assistito. La tassazione infatti, insieme ad una non corretta informazione circa il danno ridotto, continua a tenere lontano i consumatori dal prodotto.
I dati sono chiari, mentre i negozi continuano a registrare perdite che vanno dal 30 al 60 per cento, si discute ancora se fosse o meno il momento e la sede giusta per occuparsi del nostro caso. Nonostante il grande impegno profuso da Lega e M5S purtroppo ci troviamo dinanzi ad un altro nulla di fatto che ci lascia però, questa volta, la consapevolezza di un impegno politico congiunto per la risoluzione di questa situazione giorno dopo giorno sempre più insostenibile.
Mai come questa volta siamo stati vicini al raggiungimento del nostro obiettivo: poter lavorare in modo sereno, liberi da vincoli che in altri Paesi civili non esistono e diffondere la consapevolezza che la sigaretta elettronica è uno strumento ottimo di riduzione del danno, molto migliore di tanti prodotti in commercio e non tassati. Come accadeva a scuola, siamo stati rimandati a settembre, momento in cui si potrà tornare nuovamente a discutere della cosa lasciandoci alle spalle la pausa estiva e questo spiacevole inconveniente.
Oggi come ieri dobbiamo tenere alta la speranza, perché non siamo mai stati così vicini alla libertà e il solo modo di ottenerla è continuare a perseverare“.