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Frode fiscale internazionale: è l’accusa formulata nei confronti di un imprenditore di Cossato (Biella) che attraverso triangolazioni con l’estero avrebbe nascosto al fisco una base imponibile di 4 milioni di euro. È stato quindi disposto nei suoi confronti il sequestro di 1,2 milioni di euro. L’operazione “Free Svapo” è stata portata a termine dal comando provinciale della guardia di finanza di Biella in sinergia con la Procura della Repubblica.
A finire sotto indagine è stato un imprenditore operante nel settore del commercio di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione. Dalle indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Biella è emerso che il biellese, avvalendosi di strutture societarie ubicate in altri Paesi dell’Unione europea, simulava acquisti e vendita dei prodotti all’estero così da non pagare le imposte in Italia. In realtà tali operazioni avvenivano all’interno del territorio dello Stato tramite vendite on-line ma anche all’interno dei negozi di Biella, Cossato, Santhià e Ivrea (Torino).
Secondo gli investigatori, per occultare i pagamenti delle vendite era stato architettato un metodo definito alquanto originale. L’imprenditore si era fatto consegnare dai propri clienti delle carte prepagate a loro intestate; quando costoro avevano bisogno di fare acquisti non dovevano fare altro che ordinarli e ricaricare le carte prepagate in possesso del venditore che, una volta prelevata la somma, inviava i prodotti ordinati. Tale condotta ha consentito di occultare all’erario base imponibile per oltre 4 milioni di euro ed evadere imposta sul valore aggiunto e le accise per complessivi 3,4 milioni di euro.
“L’operazione Free Svapo – commenta Gianluca Giorgetti, vicepresidente di Anafe Confindustria – dimostra che le forze dell’ordine sono costantemente impegnate nel contrasto delle attività illecite legate al mondo della sigaretta elettronica e, più in generale, del tabacco. E noi, di questo, li ringraziamo. Bisogna entrare nell’ottica di idee che il far west di un tempo sta gradualmente svanendo e non dovrà più tornare. Ci sono però ancora sacche di illegalità che bisogna scoprire e contrastare. E questa operazione lo dimostra“.