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Proibire la vendita delle sigarette di tabacco e varare politiche governative che promuovano aggressivamente le sigarette elettroniche per aiutare i cittadini a smettere di fumare. È questa la proposta shock che il direttore dell’istituto Hapai Te Haura, Grant Norman, ha fatto al Parlamento neozelandese durante un incontro sull’obiettivo Smoke-free 2025, che prevede di raggiungere entro quella data una prevalenza di fumatori pari al 5 per cento (il tasso attuale è del 16). Quello diretto da Norman è l’istituto di sanità pubblica che si interessa della salute della popolazione Maori ed è particolarmente toccato dall’emergenza, perché fra i maori la prevalenza dei fumatori tocca un preoccupante 35 per cento.
Norman ha escluso “categoricamente” che l’obiettivo Smoke-free 2025 possa essere raggiunto nei tempi previsti se lo scenario rimane invariato. Per questo Hapai Te Haura ha avanzato una proposta in tre punti. Il primo: incoraggiare urgentemente i prodotti che riducono il danno come il vaping e le sigarette elettroniche; il secondo: proibire la vendita di sigarette tradizionali entro il 2025; il terzo: spendere una parte maggiore degli introiti provenienti dalla tassazione del tabacco per promuovere i prodotti che riducono il danno e sostenere le famiglie vulnerabili.
L’idea presentata da Norman prevede di promuovere il vaping attraverso aziende pubbliche finanziate dalle tasse sul tabacco, mentre le sigarette tradizionali verrebbero messe gradualmente fuori legge, iniziando a interdire la vendita nei cosiddetti “convenience stores” (quegli empori sempre aperti che vendono un po’ di tutto), fino ad eliminarle definitivamente dal commercio. Staremo a vedere se il Parlamento accoglierà queste proposte, ma per ora una cosa è certa: la Nuova Zelanda ha davvero deciso di puntare sulla sigaretta elettronica per ridurre al massimo i danni da fumo.