© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Così come l’emendamento no-tax e web libero non venne ritenuto ammissibile, anche un ordine del giorno che lo richiamava non ha avuto buon esito. Il documento a firma del deputato Cinquestelle Paolo Lattanzio è stato dichiarato inammissibile dalla Presidenza della Camera perché “ai sensi articolo 89, comma 1, del Regolamento, del tutto estraneo rispetto alle materie trattate dal provvedimento in esame”.
L’ordine del giorno avrebbe impegnato il Governo “ad implementare, rafforzare e migliorare i meccanismi di vigilanza e controllo – anche attraverso l’operato delle Agenzie competenti in tale materia – atti a tutelare gli standard qualitativi dei prodotti in questione, a salvaguardia della salute dei cittadini che scelgono di passare dal tabacco tradizionale ai prodotti senza combustione“.
L’ordine del giorno era stato presentato per affiancare l’emendamento poi ritenuto inammissibile, tanto che nelle premesse si legge: “Considerando l’emendamento A.C. 924 proposto in sede di Commissione referente ha lo scopo di far ripartire il mercato italiano dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, e ripristinare le entrate erariali derivanti dal relativo gettito d’IVA; tenendo conto, inoltre, che l’emendamento in questione aggiunge all’articolo 21, comma 11 del decreto legislativo n. 6 del 2016 dopo le parole «a distanza», la parola «transfrontaliera», rendendo quindi nuovamente possibile la vendita online di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina sul territorio italiano”. In sostanza, l’ordine del giorno non è stato ritirato nonostante la bocciatura dell’emendamento no tax e web libero. E per questo è stato di conseguenza ritenuto inammissibile.