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C’è una chiara relazione fra la diffusione della sigaretta elettronica e la diminuzione dei fumatori, anche e soprattutto fra i giovanissimi. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Tobacco Control e condotto da un team di ricercatori americani, fra cui spiccano diversi nomi noti al mondo del vaping (Kenneth Warner, Michael Cummings, David Hammond, Maciej Goniewicz e Ron Borland, per citane alcuni), coordinati dal professore David T. Levy della Georgetown University di Washington. Gli studiosi hanno esaminato e incrociato i dati sull’uso dell’ecig fra i giovanissimi e i cosiddetti giovani adulti, provenienti da cinque diversi sondaggi condotti su larga scala a livello nazionale. Tutti e cinque concordano nel dire che il vaping era un’abitudine poco diffusa fra 2011 e il 2012, che ha invece raggiunto livelli molto più alti nel 2014.
“E proprio il 2014– spiega Levy – è il punto di svolta in cui il vaping diventa popolare e il fumo inizia a diminuire molto più rapidamente rispetto agli anni precedenti”. Levy non ha dubbi che il drastico calo del numero dei fumatori sia da mettere in stretta relazione con l’avvento della sigaretta elettronica negli anni che vanno dal 2013 al 2017: “Abbiamo riscontrato una relazione costante e inversa fra il vaping e il fumo in tutte le raccolte di dati esaminate sia fra i giovanissimi che i giovani adulti”. E poi continua: “Questi risultati sono importanti perché indicano che nel Paese si è verificata una massiccia riduzione del fumo fra queste categorie proprio quando la sigaretta elettronica è diventata più popolare”.
Nella ricerca, intitolata “Examining the relationship of vaping to smoking initiation among Us youth and young adults: a reality check”, viene ridimensionato anche il cosiddetto gateway effect, cioè che l’elettronica sia il primo passo verso il tabagismo. “I dati dipingono un quadro– spiega Levy – in cui la prevalenza dei fumatori fra giovanissimi e giovani adulti diminuisce velocemente con la diffusione della sigaretta elettronica. Il vaping ha avuto un effetto positivo sulla riduzione del fumo”. E aggiugne: “A livello generale, qualsiasi effetto che il vaping possa aver avuto come porta di ingresso per il fumo, appare trascurabile a fronte della riduzione delle iniziazioni al fumo registrate proprio con l’aumentare della diffusione dell’ecig”. Il dato da sottolineare, quindi, è proprio quello del calo delle cosiddette iniziazioni, cioè dei giovanissimi che iniziano a fumare. Secondo questa ricerca, sempre meno giovani si avvicinano al fumo da quando si è diffusa la sigaretta elettronica, che – giova ricordarlo – secondo le stime di Public Health England riduce il danno del 95 per cento.