L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Scozia, la sigaretta elettronica sostituisce il tabacco nelle carceri

Da oggi entra il vigore il divieto totale di fumo. Kit per lo svapo sono stati distribuiti gratuitamente ai detenuti fumatori.

Entra oggi in vigore il divieto di fumo nelle carceri scozzesi. Ma, come avevamo anticipato lo scorso agosto su Sigmagazine, i detenuti fumatori potranno sostituire la sigaretta di tabacco con quella elettronica, con grande vantaggio della loro salute e della qualità dell’aria negli istituti di detenzione. Lo Scottish Prison Service, l’amministrazione penitenziaria scozzese, sta infatti distribuendo gratuitamente sigarette elettroniche a tutti i carcerati che desiderano optare per la riduzione del danno. Le vendite dei prodotti del tabacco, invece, sono cessate già la settimana scorsa, anticipando di sette giorni l’entrata in vigore del provvedimento.
Dunque anche la Scozia si avvia sulla strada percorsa da molte carceri inglesi e, più recentemente, francesi. Quella di salvaguardare la salute non solo dei detenuti, ma anche di tutti gli operatori carcerari, offrendo uno strumento che migliori la qualità della vita per tutti. Secondo i dati dello Scottish Prison Service il tasso dei fumatori fra i detenuti tocca quasi l’80 per cento. Una percentuale esorbitante che, comprensibilmente, espone ai pericoli derivanti dal fumo passivo anche i non fumatori, compreso chi in carcere ci lavora.
Prima dell’entrata in vigore del provvedimento, l’amministrazione penitenziaria ha organizzato una serie di servizi di sostegno per i fumatori, fra cui gruppi di counselling e, soprattutto, ha garantito l’accesso agli strumenti sostitutivi. E, ancora una volta, si punta prima di tutto sulla sigaretta elettronica. Infatti anche quando sarà terminata la distribuzione dei kit gratuiti, i prodotti per il vaping rimarranno comunque in vendita all’interno delle carceri.
Il direttore dell’amministrazione penitenziaria Colin McConnell dichiara alla Bbc di essere certo che la misura “migliorerà significativamente la salute, la qualità della vite e il senso di benessere di chi è nelle carceri, contribuendo a ridurre le ineguaglianze sanitarie”. Un passo avanti che viene reso, se non possibile certamente meno traumatico, proprio dal ricorso alla sigaretta elettronica.

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