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Il ministro Grillo chiamata a rispondere sulle politiche nazionali antifumo

Interrogazione presentata da Mandelli e Saccani Jotti, entrambi deputati di Forza Italia ed esperti di tematiche sanitarie: farmacista il primo, medico e docente universitario la seconda.

Cosa intende fare il ministro alla salute per ridurre i malati e i decessi causati dal fumo? Una domanda secca, breve e semplice, a cui il ministro Grillo sarà chiamata a rispondere in aula della Camera dei deputati. L’interrogazione è stata presentata dagli onorevoli Mandelli e Saccani Jotti, entrambi di Forza Italia, entrambi esperti di tematiche sanitarie: farmacista il primo, medico e docente universitario la seconda.
Il tabagismo – recita il testo dell’interrogazione – è il primo fattore di rischio delle malattie croniche non trasmissibili. Infatti, il fumo di tabacco è considerato la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile nel mondo occidentale” ed “è il principale responsabile di malattie all’apparato respiratorio e cardiovascolare. Nei Paesi sviluppati si calcola che, per tutti i tumori, la percentuale di decessi attribuibili al fumo di tabacco, varia tra il 25 per cento e il 30 per cento; in particolare, la percentuale di tumori del polmone associabili al fumo è circa del 90 per cento negli uomini e del 70 per cento nelle donne, mentre per i tumori dell’esofago, della laringe e della cavità orale l’effetto attribuibile al fumo di tabacco, sia da solo che in combinazione con il consumo di bevande alcoliche, è di oltre il 50 per cento in entrambi i sessi. Anche buona parte dei tumori della vescica e del pancreas, e una percentuale minore di tumori del rene, dello stomaco, della cervice e della leucemia mieloide sono stati associati al fumo. Nei Paesi industrializzati – è l’inquietante dato riferito dagli interroganti – il 25-30 per cento di tutte le neoplasie ha tra le sue cause il tabacco, responsabile del tumore del polmone nell’83-92 per cento dei casi negli uomini e nel 57-80 per cento dei casi nelle donne. Nel 2015 il Global Burden of Disease Study dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), analizzando i dati di 195 Nazioni, ha rilevato che il fumo di tabacco è responsabile dell’11,5 per cento di tutte le morti al mondo”. L’interrogazione si conclude ricordando che “l’Oms, con il piano di azione globale 2014-2020 per il controllo delle malattie croniche non trasmissibili, ha previsto l’obiettivo finale della riduzione del 25 per cento della mortalità precoce per le malattie non trasmissibili entro il 2025; per raggiungere questo scopo gli Stati membri, tra cui l’Italia, si sono impegnati, tra l’altro, a ridurre la prevalenza dei fumatori del 30 per cento entro il 2025”. L’auspicio è il ministro della salute Grillo, intervenendo pubblicamente contro il fumo, possa in qualche modo ricordare che ad oggi lo strumento più efficace per ridurre il rischio di malattie fumo-correlate, è la sigaretta elettronica. Come dimostrato da Public Health England, riduce il danno del 95 per cento rispetto alla sigaretta tradizionale.

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