Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Svapoleggende metropolitane, il nuovo numero della rivista bimestrale

L'editoriale dell'edizione marzo-aprile 2019 attualmente in distribuzione

(tratto da Sigmagazine #13 marzo-aprile 2019 – registrati per sfogliare o scaricare il Pdf)

A due mesi dall’entrata in vigore della nuova imposta di consumo sui liquidi da inalazione, il mercato sta mostrando timidi accenni di ripresa. Negli ultimi cinque anni le aziende sono state vessate da una tassazione straordinaria e spropositata che ha creato disordine nei bilanci d’impresa, improvvisazione nell’esercizio del commercio, soluzioni creative volte alla mera sopravvivenza.
La chiave di volta è stata trovata nella giusta linea di compromesso facendo convergere le necessità erariali e le esigenze delle imprese pagare meno, pagare tutto e tutti. Seppure in questo momento probabilmente l’offerta di prodotti sul mercato sia ancora più alta della domanda, saranno comunque il tempo e il mercato a trovare il corretto equilibrio. Ma ormaila diffusione della sigaretta elettronica è inarrestabile.
Archiviata quindi la prativa fiscale, è giunto il momento di fare leva su quella sanitaria. Convincere, cioè, emulando i Paesi anglosassoni, le istituzioni a accogliere e poi incentivare uno strumento che già nel medio periodo può salvare la vita a centinaia di migliaia di persone. Certamente qualcosa si sta muovendo, soprattutto a livello regionale. È di poche settimane fa, infatti, la nuova legge antifumo approvata dalla Regione Marche che richiama esplicitamente il principio di riduzione del danno come volano a sostegno degli interventi di prevenzione, di assistenza e di supporto alle disassuefazioni del tabagismo.
Certo, è sempre difficile far cambiare le abitudini. Spesso occorre un intervento esterno che costringa a farlo. Si veda ad esempio l’obbligo delle cinture di sicurezza in auto o del casco in moto. Oggi nessuno mette in discussione che questi due accessori riducano il danno a seguito di incidenti stradali. Eppure se non ci fosse stato un obbligo di legge, probabilmente saremmo ancora liberi di circolare in totale insicurezza. Anche per la diffusione della sigaretta elettronica potrebbe esser condotta una analoga strategia politica, basata soprattutto sul fronte della comunicazione istituzionale.
Non servono chissà quali campagne milionarie o leggi restrittive sul tabacco, basterebbe prendere esempio dal Regno Unitoe utilizzare i medici di base così come i social, le conferenze stampa del Ministro così come le partecipazioni ad eventi pubblici per promuovere e instillare giorno dopo giorno messaggi di riduzione del danno. Le migliori politiche antifumo non sono quelle tese a proibire ma, al contrario, a suggerire una alternativa. E la sigaretta elettronica è il sistema più efficace per aiutare i fumatori a ridurre del 95 per cento i danni prodotti dalla combustione del tabacco.

Articoli correlati