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Sigaretta elettronica attaccata da sinistra: “Aumentare la tassa”

Luca Pastorino, deputato de La Sinistra, chiede al ministro dell'Economia di annullare lo sconto fiscale su sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco.

Le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco fanno male. Sempre più ragazzi utilizzano questi strumenti. E dunque occorre tassarli più di quanto già lo siano. È la tesi del deputato de La Sinistra Luca Pastorino contenuta in una interrogazione indirizzata al ministro Tria. “I dati raccolti nell’ambito dell’indagine «Giovani e Tabacco» – si legge nell’interrogazione di Pastorino – condotta nell’anno scolastico 2017-2018 dall’Istituto superiore di sanità con la collaborazione di 59 istituti scolastici di primo e secondo grado, per un totale di quasi 1.700 studenti, tratteggiano uno scenario poco rassicurante dell’abitudine al fumo tra i giovani; molti di questi, infatti, si avvicinano al fumo attraverso le «e-cig», convinti di trovarsi di fronte a un prodotto meno dannoso, se non proprio innocuo, e da qui poi si ritrovano a sviluppare comunque una dipendenza, se non proprio a «saltare» verso le sigarette tradizionali“. Pastorino cavalca la teoria del gateway effect, effetto passerella, cioé che i giovani iniziano con il vapore per poi passare al fumo. Chiunque conosca la sigaretta elettronica potrebbe facilmente smentire il deputato: il vapore è ben altra cosa rispetto il fumo. Oltretutto, la teoria del gateway effect ha ricevuto già nel 2016 il non proprio ambìto premio “Ricerca spazzatura”, assegnato ogni anno alle ricerche più stampalate. Una ulteriore smentita potrebbe arrivare anche dalla Regione Marche che ha deciso di introdurre il principio di riduzione del danno all’interno della legge antifumo. La cosa, pur non piacendo al ministero della salute, ha ottenuto però l’apprezzamento della parte verde del governo. E, soprattutto, se i minori acquistano le sigarette è perché qualcuno le vende loro. Pastorino, anche in virtù delle sue imprecise convinzioni suggerisce al ministro Tria di annullare lo sconto fiscale sulle sigarette elettroniche e sui riscaldatori di tabacco. “Secondo la normativa vigente – si legge nell’interrogazione –  l’assenza di combustione sarebbe sinonimo di minor nocività, circostanza che giustificherebbe l’attuale sconto pari a circa il 50 per cento (in realtà è del 75 per cento, ndr) dell’accisa normalmente gravante sull’equivalente quantitativo delle sigarette tradizionali; questi metodi alternativi al fumo tradizionale potrebbero costituire la porta d’accesso del vizio tra i non fumatori, soprattutto le categorie più avvezze alle tecnologie come i giovani”.
Pastorino dimentica però di dire che nella stessa indagine da lui citata viene diffuso anche un altro dato. Questo sì, molto inquitante. Sette tabaccai su dieci vendono i prodotti del tabacco ai minori. E, allora, il problema dovrebbe essere ribaltato. I divieti esistono, la legge è chiara. Eppure lo Stato non riesce a garantire il rispetto del divieto verificando porta a porta chi vende che cosa e a chi. Alzare in maniera spropositata il prezzo del tabacco, come di qualsiasi altro bene di largo consumo tra cui le sigarette elettroniche, non farebbe altro che generare un circuito parallelo di vendite in nero e contrabbando. Il protezionismo non ha mai funzionato, non ha mai portato alcun vantaggio nè economico nè sociale. Anzi, l’unico risultato che apporta è fomentare e finanziare le attività illecite legate alle organizzazioni criminali.

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