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San Francisco, la reazione di Juul: “Divieto e-cig riporterà ex fumatori alle sigarette”

In vista delle prossime elezioni, Juul sta raccogliendo le firme per proporre un referendum che possa reintegrare la vendita di sigarette elettroniche ma con alcuni accorgimenti utili alla salute pubblica e alla tutela dei minori.

Sta facendo molto rumore la scelta dell’amministrazione di San Francisco di vietare la vendita dei prodotti del vaping. Ma nello stesso tempo di consentire il commercio di sigarette tradizionali. Nella città californiana ha sede Juul Labs, la multinazionale che negli ultimi anni ha conquistato il mercato a stelle a strisce ed ora sta espandendosi in tutto il mondo. Il divieto è stato visto come un attacco frontale all’azienda di pod mod, soprattutto in virtù del fatto che viene accusata di avere iniziato molti giovani alla sigaretta elettronica e di conseguenza alla dipendenza da nicotina. “Invece di affrontare le reali cause dell’uso e dell’accesso ai prodotti del vaping dei minori – commenta un portavoce statunitense di Juul Labs – questo divieto totale porterà gli ex fumatori adulti, che sono riusciti a passare ai prodotti del vaping, a tornare alle mortali sigarette, negherà agli attuali fumatori adulti l’opportunità di cambiare e creerà un fiorente mercato nero. Abbiamo già intrapreso le iniziative più aggressive del settore per tenere i nostri prodotti fuori dalla portata dei minori e stiamo adottando misure per fare di più“.
Juul Labs negli Usa è impegnata a disincentivare l’utilizzo della e-cig tra i giovani. Ma non a proibirla perchè è oramai  universalmente riconosciuto come la sigaretta elettronica sia lo strumento più efficace per smettere di fumare. “Proponiamo un pacchetto completo di nuove norme locali che prevedano, solo per fare qualche esempio, l’obbligo di scanning elettronico dei documenti di identità per verificare l’età e la validità degli stessi, evitando l’errore umano; limitazioni su acquisti massicci per scoraggiare la rivendita non autorizzata o la condivisione dei prodotti; licenze per tutti i rivenditori online di prodotti del vaping che vogliono operare nella città. Oltre ulteriori limitazioni sul marketing dei prodotti. A livello nazionale, abbiamo già interrotto da sette mesi la vendita di pod con aromatizzazioni diverse da tabacco e mentolo ai nostri tradizionali grandi rivenditori; abbiamo migliorato il sistema di verifica dell’età online; abbiamo aumentato il controllo sui rivenditori specializzati; abbiamo chiuso i nostri profili Facebook e Instagram, lavorando costantemente per rimuovere contenuti inappropriati pubblicati da terzi. Continuiamo anche a sviluppare tecnologie per restringere ulteriormente l’accesso dei minori con i nostri distributori, i negozianti al dettaglio e per i nuovi potenziali prodotti. Continueremo a collaborare con i legislatori locali, le piccole aziende, le autorità e i fumatori adulti – continua lo statement Juul – che sono passati al vaping per promulgare e mettere in atto una normativa più severa, piuttosto che un divieto totale, che avrebbe come primo risultato quello di far tornare i fumatori adulti alle sigarette, che non sono toccate da questa normativa, nonostante ogni anno uccidano 40 mila californiani“.
In vista delle prossime elezioni, Juul sta raccogliendo le firme per proporre un referendum che possa reintegrare la vendita di sigarette elettroniche ma con alcuni accorgimenti utili alla salute pubblica e alla tutela dei minori.
Queste le proposte di Juul:

  • Imporre ai riveditori l’uso di scanner elettronico per verificare l’età dell’acquirente e la validità del documento, riducendo così l’errore umano.
  • Imporre ai rivenditori di limitare la quantità di prodotti che si può acquistare per ridurre la possibilità che questi vengano condivisi o rivenduti.
  • Rilasciare una licenza ai rivenditori online che vendono prodotti del vaping ai residenti di San Francisco.
  • Imporre ai rivenditori online di usare meccanismi di verifica dell’età esterni, per garantire che l’acquirente abbia almeno 21 anni e limitare la quantità di prodotti che si può acquistare per ridurre la possibilità che questi vengano condivisi o rivenduti.
  • Proibire il marketing dei prodotti per il vaping ai minori e imporre le stesse limitazioni sulla pubblicità previste per le sigarette.

 

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