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Sigarette elettroniche, ex commissario Fda: più chiarezza su ruolo del Thc

Intanto negli Stati Uniti continuano i sequestri di cartucce illegali con liquidi al Thc. Ieri ne sono state trovate 75mila nel Minnesota.

Stiamo cercando di esaminare tutti i rapporti. In alcuni casi si tratta di prodotti diversi, ma molti di questi casi appaiono correlati all’uso di Thc”. Così si è espresso poco fa Mitch Zeller, direttore del Center for Tabacco products della Food and Drug Administration, in riferimento alla improvvisa esplosione di malattie polmonari degli Stati Uniti. Davanti alla platea del Global tobacco and nicotine forum, in corso a Washington, Zeller parla di 530 casi e 7 vittime accertate e conferma di aver coinvolto la Dea (drug enforcement administration) nell’attività investigativa. Insomma, l’indagine non è stata conclusa e le autorità sanitarie non hanno ancora indicato chiaramente un colpevole, ma tutto fa supporre che la direzione intrapresa sia quella del commercio illegale di ricariche al Thc.
Si poteva intuire anche ieri nelle dichiarazioni del commissario dell’Fda, Ned Sharpless, davanti alla commissione parlamentare per l’energia e il commercio. “Nella maggior parte dei casi – spiega Sharpless – è stato riportato l’uso di prodotti per il vaping contenenti Thc, l’ingrediente psicoattivo della marijuana”, aggiungendo che si cerca di stabilire “la presenza nei campioni di una vasta gamma di sostanze, comprese nicotina, Thc e altri cannabinoidi, oppioidi, agenti diluenti e altri additivi, pesticidi e tossine”. Oltre alla Dea, aggiunge sempre il commissario, l’Fda si sta avvalendo della collaborazione della polizia doganale, per identificare se i prodotti illegali arrivino attraverso canali internazionali.
Gli investigatori dell’agenzia stanno cercando di risalire la filiera dei prodotti dannosi. “Non stiamo perseguendo azioni in relazione all’uso personale di qualsiasi prodotto per il vaping – ha specificato Sharpless – ci interessano i fornitori. Ma voglio essere chiaro: se scopriamo che qualcuno, per profitto personale, produce o distribuisce prodotti illegali e adulterati che causano la malattia e la morte, lo considereremo un reato penale”. “E poiché molti dei prodotti associati a questi casi contengono oli di Thc – conclude – abbiamo chiesto alla Dea di aiutarci nell’indagine”.
Intanto nel Paese si continuano a sequestrare cartucce con Thc destinate al mercato parallelo. Ieri ne sono state trovare 75mila nel Minnesota, un altro sequestro è avvenuto in Virgina e non si esclude che gran parte del traffico illegale arrivi negli Stati Uniti dall’estero. Eppure le autorità sanitarie americane parlano ancora di “vaping illnesses”, malattie legate al vaping, e lanciano allarmi a metà.
A lamentarsene non sono solo gli operatori del settore o gli utilizzatori di sigaretta elettronica. Commentando l’audizione della commissione parlamentare, persino l’ex commissario dell’Fda Scott Gottlieb evidenziava poca chiarezza. “Leggendo le trascrizioni – ha scritto sul suo profilo Twitter – sembra che associno queste tragiche lesioni polmonari con prodotti legali e regolamentati di marchi come Juul e Njoy, acquistati nei negozi. E non si dà abbastanza la colpa a prodotti illegali con Thc, Cbd e nicotina. Gli unici verso i quali, finora, portano le prove concrete disponibili”.

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