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Regione Lazio: debiti per 23 miliardi e sanità commissariata ma il problema è l’e-cig

Nonostante la situazione drammatica dei servizi sanitari e dei conti pubblici, l'assessore D'Amato continua la sua battaglia contro l'utilizzo dello strumento che abbatte del 95 per cento i danni del fumo.

Ho inviato una comunicazione a tutti i Direttori delle Asl e delle Aziende Ospedaliere per ricordare che da ottobre scorso, quando l’Istituto Superiore di Sanità emanò un’allerta di grado 2, abbiamo esteso il divieto di fumo anche alla sigaretta elettronica in tutte le strutture sanitarie, ospedali e aree limitrofe“. Così in una nota stampa l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria alla Regione Lazio, Alessio D’Amato. L’assessore non è nuovo alla diffusione di comunicati stampa per ribadire che introdurrà il divieto di vaping negli ospedali. Eppure dovrebbe già essere a conoscenza che il provvedimento fu voluto dall’allora ministro Lorenzin nel 2016, due mesi prima dell’avvento della direttiva sui tabacchi. La circolare ministeriale infatti poneva paletti sia nelle scuole che negli ospedali, oltre le relative pertinenze. Nonostante la legge non lo dica espressamente, il divieto di vaping è stato da molti enti pubblici equiparato al fumo. Quindi, le costanti e continue manifestazioni d’interesse dell’assessore laziale appaiono più che altro come forme di visibilità per far parlare di sé in una Regione che da anni è affossata dal debito e dagli scandali in materia di appalti e forniture, di tagli del personale medico e paramedico, oltre che di spese inutili. Dal Documento di Economia e Finanza Regionale (Defr) si evince come vi sia un aumento dell’esposizione debitoria della Regione, visto anche l’andamento nell’ultimo triennio, del portafoglio del debito complessivo. Si passa infatti da 21,3 miliardi del 2016 a 21,9 del 2017, a 22,7 (dato dell’ultimo consuntivo). Ad oggi il governatore Nicola Zingaretti è ancora Commissario straordinario della sanità laziale (così come previsto dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 21 Marzo 2013) tanto che continua ad emettere a sua firma Decreti in tema sanitario. Nella sola giornata del 30 dicembre 2019, ad esempio, ne ha emessi addirittura cinque.
In media è di 141 minuti l’attesa in un Pronto Soccorso del Lazio per un codice bianco, 88 per un codice verde e 51 per un codice giallo. Si arriva però anche a casi limite di 6 ore di attesa per i codici bianchi, 3 ore e mezza per un codice verde e 3 ore per uno giallo. Nell’ultimo anno nella regione sono stati tagliati 3600 posti letto negli ospedali.
Ma per l’assessore alla sanità della Giunta Zingaretti il problema prioritario del Lazio è la sigaretta elettronica tanto che, conclude, “non dovrebbe essere pubblicizzata come un prodotto sicuro per la salute e dovrebbe essere sottoposta, in via cautelativa, alle stesse restrizioni della sigaretta tradizionale”. Questioni di priorità, appunto.

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