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Sigarette elettroniche: le politiche antifumo britanniche sono avanguardia mondiale

David Taylor (University College London): "Il vaping come sostituto del fumo può ridurre sia i tassi di cancro che delle malattie cardiache".

È stato pubblicato pochi giorni fa l’aggiornamento sulle politiche sul cancro della School of Pharmacy della University College London. Il report è firmato da David Taylor, professore emerito di Pharmaceutical and public health policy, e vuole stabilire l’agenda per gli anni Venti del 2000 della lotta al cancro nel Regno Unito. Si tratta di un vasto lavoro, che parte dal dato che il cancro nel Paese uccide 165 mila persone all’anno – il 30 per cento di tutte le morti – e che, sebbene molti passi avanti siano stati fatti, molto resta ancora da fare.
Molta attenzione nel documento è data naturalmente al fumo, causa non solo della maggior parte dei tumori ai polmoni (il primo fra le cause di morte nel Regno Unito nel 2017), ma anche di neoplasie che colpiscono altre parti del corpo, dall’esofago e la vescica, al fegato e il pancreas. Dunque, grande importanza è data da Taylor a tutte le politiche tese a combattere il tabacco e, in questa prospettiva, lo studioso riconosce un ruolo anche alla sigaretta elettronica.
Nel paragrafo dedicato alle “sfide attuali”, insieme ad imporre una accelerazione alla diagnosi e al trattamento del cancro, Taylor identifica altre questioni che meritano attenzione nel decennio a venire. “Ridurre ulteriormente il numero dei fumatori di tabacco dall’attuale tasso del 14% degli adulti (in Inghilterra, in Scozia è il 16% – scrive nel documento – rimane un obiettivo chiave di salute pubblica”. E poi aggiunge: “Le politiche britanniche che incoraggiano il vaping come sostituto per il fumo possono essere considerate una avanguardia mondiale e possono ridurre sia i tassi di cancro che delle malattie cardiache, nonostante le critiche e la prudenza da parte dell’Organizzazione mondiale di sanità”.
Insomma, se ancora servisse, questo documento conferma ancora una volta che le istituzioni sanitarie e scientifiche del Regno Unito hanno puntato decisamente sul vaping come strumento per combattere il fumo e tutti i danni ad esso correlati e intendono continuare a farlo. E proprio dal Regno Unito ci potranno arrivare molte risposte su questo strumento nei prossimi anni.

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