Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Covid-19, anche il Regno Unito si mobilita per i negozi di sigarette elettroniche

Associazioni dei consumatori e degli operatori chiedono al governo di seguire l'esempio italiano in caso di serrata.

Le sigarette elettroniche hanno dato un importante contributo alla salute pubblica del Regno Unito, allontanando i fumatori dal tabacco combusto e impedendo le ricadute. È importante che questo continui”. Con queste parole, il ramo britannico dell’associazione dei consumatori New Nicotine Alliance (Nna) si associa alle richieste dei rappresentanti dell’industria e del commercio Ibvta e Ukvia, per chiedere al governo di consentire ai negozi specializzati in prodotti del vaping di rimanere aperti in caso di serrata.
Il lockdown non è ancora una realtà nel Regno Unito, ma è una eventualità che diventa sempre più probabile anche dall’altra parte della Manica, per limitare la diffusione di covid-19. “Sono tempi molto stressanti ed è necessario continuare a consentire l’accesso ai prodotti a base di nicotina più sicuri”, afferma Nna, sottolineando come queste esigenze non possano essere dai supermarket che hanno una limitata scelta di prodotti del vaping, né dalle vendite online, che tagliano fuori una fetta di società scarsamente informatizzata. I negozi specializzati, continua l’associazione, non attraggono folle e sono in grado di applicare le misure di distanziamento sociale, continuando a offrire prodotti e assistenza ai consumatori.
Abbiamo visto che Paesi come la Francia e l’Italia – continua Nna – hanno riconosciuto questa esigenza, esentando gli esercizi commerciali che forniscono liquidi e attrezzature per lo svapo dall’obbligo di chiusura. Hanno agito con saggezza e chiediamo al governo del Regno Unito di seguire il loro esempio”. Dunque per una volta, almeno in materia di sigarette elettroniche, al Regno Unito viene chiesto di percorrere la strada italiana. “L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno nel mezzo di una crisi di salute pubblica – conclude la nota dell’associazione dei consumatori – è di incoraggiarne un’altra, impedendo l’accesso alle alternative a rischio ridotto e spingendo le persone a tornare a fumare”.

Articoli correlati