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Può essere una nuova breccia attraverso cui far passare i messaggi antifumo collegati agli strumenti a rischio ridotto. Il piccolo paese baltico dell’Estonia sta discutendo una legge che potrebbe sospendere per due anni l’applicazione delle imposte sui liquidi di ricarica per sigarette elettroniche. Secondo i legislatori di Tallin la misura contribuirà a controllare il commercio di frontiera e il mercato nero. Il contrabbando arriverebbe in buona parte dalla Russia attraverso la frontiera orientale o dal mar Baltico via Finlandia. Nella relazione tecnica che accompagna il disegno di legge si sottolinea che “interrompere la riscossione delle accise offrirà agli imprenditori l’opportunità di ridurre il prezzo dei liquidi per sigarette elettroniche e incoraggerà i consumatori ad acquistare i prodotti legali“. Anche in Italia è accaduta un fatto analogo un anno e mezzo fa quando il primo governo Conte abbassò mediamente dell’80 per cento l’imposta di consumo sui liquidi per sigarette elettroniche, portandola dagli originari 3,90 euro per 10 millilitri agli attuali 40 centesimi (senza nicotina) e 80 centesimi (nicotina) per 10 millilitri. Il passo estone è però ancora più importante perché cancella qualsiasi imposizione fiscale. Il provvedimento dovrebbe entrare a pieno regime a partire dal primo dicembre 2020.