Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Sigaretta elettronica e Thc, quando la ricerca aumenta la confusione

Uno studio in preprint si occupa di Evali e acetato di vitamina E, senza specificare che si trova nei liquidi illegali contenenti tetraidrocannabinolo.

Spesso su queste colonne abbiamo affrontato il tema di come la scienza comunica i suoi risultati e se la diffusione di disinformazione, soprattutto in tema di riduzione del danno da fumo, sia esclusivamente da imputare ai media e alla loro ricerca del sensazionalismo. Un esempio lampante di come, spesso, il problema parta da lontano viene dal sito bioRxiv, che pubblica studi in “preprint”, cioè ancora in fase di revisione degli esperti (peer-reviewing), mancanza che però non impedisce a questi lavori di avere una certa risonanza, soprattutto quando si tratta di temi scottanti. La ricerca in questione è condotta da un team dell’Università di Rochester, negli Usa, e si intitola “Pulmonary toxicity and inflammatory response of e-cigarette containing medium-chain triglyceride oil and vitamin E Acetate: Implications in the pathogenesis of Evali but independent of Sars-cov-2 Covid-19 related protein” (Tossicità polmonare e risposta infiammatoria delle sigarette elettroniche contenenti olio di trigliceridi a catena media e acetato di vitamina E: implicazioni nella patogenesi di Evali ma indipendenti dalle proteine correlate a Sars-Cov-2 covid-19).
Un occhio attento noterà che nel titolo deve essere sfuggito un importante riferimento, cioè quello al Thc o alla cannabis, visto che la presenza delle sostanze indicate – che hanno poi causato le lesioni polmonari – è stata riscontrata solo in questi liquidi, fra l’altro di provenienza illegale. Con il termine e-cigarette si intendono, invece, solitamente i dispositivi di somministrazione di nicotina per i fumatori. Ma pazienza, sebbene gli autori non abbiano certo lesinato parole nel titolo, si può trattare di una necessità di sintesi.
Senonché, nell’abstract dello studio – che è quello che legge la maggior parte delle persone – si legge testualmente: “Recentemente vi è stata una crisi di lesioni polmonari (Evali) associata all’uso di sigarette elettroniche o prodotti del vaping. I componenti principali dei prodotti del vaping, acetato di vitamina E e trigliceridi a catena media, potrebbero essere responsabili di acuta tossicità polmonare”. Chi ha seguito la vicenda statunitense sa che i normali liquidi con nicotina usati per smettere di fumare non contengono e non hanno mai contenuto queste sostanze, che sono state invece utilizzate come addensante nei liquidi illegali con Thc, la sostanza psicotropa della cannabis. Chi, però, ha meno dimestichezza con la questione, sarà indotto a credere che le due sostanze nocive siano fra i principali componenti dei normali liquidi per sigarette elettroniche. E non è così.
Nell’abstract i ricercatori raccontano i loro esperimenti in vitro e in vivo, cioè su colture di cellule e in vitro, concludendo che le sostanze incriminate causano infiammazioni polmonari acute che possono aver indotto Evali; mentre non hanno impatto sulle proteine associate al virus Sars-Cov-2, responsabile del covid-19. Mai nel testo si incontrano le parole Thc o cannabis; mai si specifica che non si sta parlando delle normali sigarette elettroniche, ma di cartucce precaricate con sostanze diverse dalla nicotina. Nell’intero studio, invece, la parola Thc ricorre 4 volte; nicotina 7 volte; mai si incontra il termine cannabis, mentre si fa continuamente riferimento agli Ends, acronimo usato per le sigarette elettroniche che significa “sistema elettronico di somministrazione di nicotina”. Eppure di nicotina, in questo caso, non si tratta.
Naturalmente lungi da noi pensare che gli autori dello studio abbiano voluto consapevolmente generare confusione, ci mancherebbe! Sarebbe però auspicabile che, quando si affrontano temi che attirano molta attenzione – come in questo momento la sigaretta elettronica – anche i ricercatori facessero uno sforzo di maggiore chiarezza.

 

Articoli correlati