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Sigarette elettroniche, Farsalinos: “Basta con la politicizzazione della scienza”

Il celebre cardiologo greco sbotta contro chi strumentalizza il ragionamento scientifico per sostenere tesi contro il nuovo strumento di riduzione del danno da fumo.

Quando pensi di averle viste tutte… l’American Heart Association (Aha) colpisce ancora con uno ‘studio’ sulla sigaretta elettronica che è un insulto al ragionamento scientifico”. A pronunciare queste parole è Konstantinos Farsalinos, cardiologo greco, scienziato, ricercatore e autore di buona parte della letteratura scientifica sul vaping. Il riferimento è a uno studio presentato oggi durante la Scientific Session dell’associazione americana dei cardiologi, che è iniziata oggi e si concluderà il 17 novembre. Il lavoro, coordinato da Thanhhuyen Thi Vu della Northwestern University di Chicago, si intitola “Association of electronic nicotine delivery systems (Ends) usage and Evali-like symptoms”. Come spesso accade quando si parla di sigarette elettroniche, quattro giorni prima della presentazione, l’Aha ha diffuso un comunicato stampa dai toni allarmistici per rilanciare lo studio.
La ricerca di Thi Vu è stata condotta sulla base di un campione di 1.432 utilizzatori di sigaretta elettronica, che ha risposto a un sondaggio online nel 2016 (tenete a mente questa data). Ai partecipanti è stato chiesto se avevano qualcuno dei seguenti sintomi: secchezza delle fauci, tosse, nausea, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto, fiato corto, dolore toracico, battito irregolare, acidità di stomaco, pressione alta, prurito o bruciore alla pelle, rash, alito cattivo, irritabilità, crampi alle gambe, rinorrea (naso che cola), naso chiuso, mal di gola, mal di stomaco, voce rauca, incubi. Fra questi, secondo i ricercatori, hanno identificato come sintomi “assimilabili a Evali” tosse, nausea, perdita del gusto o dell’olfatto, fiato corto, dolore toracico, dolore addominale.
Dalla loro analisi, i ricercatori concludono che chi usava la sigaretta elettronica aveva maggiori probabilità di avere questi sintomi clinici e sintomi assimilabili a Evali (in particolare tosse e nausea), rispetto a chi non usava l’e-cig. Questo succedeva in particolare in chi usava liquidi con aromi diversi dal tabacco. Cioè i ricercatori identificano in tosse e nausea riportate nel 2016 i sintomi di una patologia scoppiata nell’estate del 2019, esclusivamente negli Stati Uniti, e ricondotta alla presenza di acetato di vitamina E in liquidi illegali alla cannabis.
Putroppo non c’è molto da dire – commenta Farsalinos – Lo studio (e il comunicato stampa) sono un insulto alla scienza e al buonsenso. I ricercatori sostengono che sintomi legati a Evali (una malattia verificatasi nel 2019) erano presenti nel 2016. Inoltre, i sintomi assimilabili a Evali comprendono sintomi non specifici, che potrebbero facilmente essere collegati al covid-19”. “Forse il covid-19 – continua ironicamente il medico greco – è una malattia causata dalle sigarette elettroniche. Ed era già presente nel 2016. La comunità scientifica deve urgentemente esaminare questa possibilità e rilasciare un’altra allarmata dichiarazione sui rischi delle malvage sigarette elettroniche”. Ironia a parte, conclude Farsalinos, bisogna sperare che “la strisciante politicizzazione della scienza finisca presto”. “Ma – aggiunge – non sono affatto fiducioso che avverrà”.

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