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Contrabbando liquidi sigarette elettroniche, operazione Lodigiano: il video della Guardia di Finanza

Le indagini dei militari del Nucleo di polizia economica e finanziaria di Milano hanno portato al riconoscimento dei due uomini che si celavano dietro all'alias celebre nell'ambiente dei consumatori di sigarette elettroniche.

È stata una indagine basata su riscontri telematici e transazioni di denaro. Seguendo a ritroso l’iter dei pagamenti effettuati con carte prepagate PostePay, i militari del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Milano sono così riusciti a porre fine alla “carriera” del Lodigiano, probabilmente il più noto “venditore fai-da-te” di liquidi per sigarette elettroniche del web. In realtà dietro al nome Lodigiano si celavano due uomini, la cui identità non è stata ancora resa nota. Si sa invece che hanno 53 e 49 anni e che avevano trovato in un fabbricato di Sangiano, paesino del varesotto, il luogo ideale dove predisporre la loro base operativa per la miscelazione dei liquidi.
La nicotina utilizzata veniva acquistata in Cina e introdotta in Italia dopo aver attraversato la frontiera slovena formalmente come “essenze per profumatori”. Nel magazzino sono stati rinvenuti 953 litri di liquido, in parte pronto e in parte ancora da miscelare, oltre a circa 20mila euro in contanti. È ancora in fase di accertamento la modalità di ingresso della nicotina in Italia. Gli ordini effettuati dai privati attraverso una apposita pagina creata su Facebook venivano evasi dopo aver ricevuto il pagamento su alcune carte prepagate intestati a nomi fittizi o, come in un caso, persone decedute. I pacchi venivano quindi spediti con il normale servizio postale.
A carico dei due uomini, oltre all’accusa di evasione di imposta di consumo, Iva e contrabbando, anche l’indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.

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