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Sigarette elettroniche, Paciaroni (Unis): “Ben vengano le regole ma servono anche le tutele”

Parla il presidente dell'Unione negozianti indipendenti svapo alla luce dell'emendamento che, se approvato, tende a dimezzare l'imposta di consumo sui liquidi da inalazione.

 

A seguito della pubblicazione dell’emendamento al Decreto Sostegni – presentato in Senato dalla Lega con cui  vorrebbe dimezzare l’imposta di consumo sui liquidi per sigarette elettroniche – l’Unione negozianti indipendenti svapo (Unis) esprime soddisfazione ma invita anche alla cautela. “La speranza è che finalmente anche in Italia – commenta il presidente Roberto Paciaroni – alla maniera dei Paesi Occidentali più avanzati si riconosca l’efficacia della volgarmente detta “sigaretta elettronica” per affrontare la lotta al tabagismo. Come ampiamente dimostrato dagli studi ad oggi prodotti il fumo causa solo in Italia circa 93 mila morti l’anno. Auspichiamo che, nell’ottica di una vera tutela della salute pubblica, il legislatore e la politica tutta avvii una concreta azione di riduzione della tassazione a partire dall’approvazione dell’emendamento suddetto ed annullando gli aumenti già programmati che arriverebbero sino al 300 per cento nei prossimi due anni.

Roberto Paciaroni, presidente Unis (Ph. Best edizioni)

Non è possibile che chi ha scelto, con fatica, di abbandonare il vizio del tabagismo, si veda vessato da imposte assurde. È forse una colpa cercare di migliorare il proprio stile di vita? Auspichiamo che si arrivi infine ad una completa detassazione dei liquidi da inalazione fino ad una campagna che ne incentivi l’utilizzo nei fumatori. Chi sceglie la salute va incoraggiato, assistito e supportato, non certo “punito”. Nell’immediato, se lo Stato vuole recuperare gettito fiscale, si dovrebbe porre finalmente fine alle palesi situazioni di illegalità segnalate negli anni all’Agenzia delle dogane e monopoli, come ad esempio l’acquisto transfrontaliero fatto da privati via internet o la vendita di Pli tramite i social network. E non si pensi soltanto ad aumentare le tasse laddove è più semplice colpire: i negozi. Così non si combatte il contrabbando, anzi lo si fomenta e si uccidono le Imprese. Giova rammentare che, in piena emergenza Covid Sars-19, Il comparto dei vaporizzatori personali e tutta la filiera fino al consumatore finale, ha visto aumentare dal 50 al 100 per cento la pressione fiscale sotto forma di imposta di consumo sui prodotti liquidi da inalazione. Purtroppo – conclude Paciaroni – la nostra impressione è che il legislatore si sia concentrato unicamente sull’aspetto fiscale del settore con l’unico intento di tassare e far cassa. Se vogliono darci altre regole, che ben vengano, ma devono anche assicurarci le giuste tutele“.

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