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“Per riuscire a combattere il fumo, abbiamo bisogno che i governi di tutto il mondo e l’Organizzazione mondiale di sanità siano coraggiosi e seguano l’esempio del Regno Unito, approvino nuovi approcci e siano aperti all’innovazione nella riduzione del danno”. Con questa dichiarazione Michael Landl, direttore della rete internazionale di associazioni dei consumatori di prodotti del vaping World Vapers’ Alliance (Wva), festeggia l’arrivo del Vape Bus a Londra. Partito alla fine di agosto da Barcellona, l’autobus del vaping sta facendo il giro dell’Europa al fine di aumentare la consapevolezza sulle potenzialità della sigaretta elettronica nell’opinione pubblica e nella classe politica.
Nella capitale del Paese più vape-friendly del mondo, gli attivisti di Wwa si sono uniti a quelli dell’associazione locale WeVape, puntando l’attenzione sulla nona Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco, che si terrà in modalità virtuale il prossimo novembre. L’invito al governo del Regno Unito è quello di prendere la leadership del fronte pro riduzione del danno all’interno della comunità internazionale, non lasciando che passi la linea proibizionista dell’Oms.
“Il Regno Unito è il leader mondiale nella riduzione del danno – ha dichiarato il direttore di WeVape, Mark Oates – e fornisce un eccellente esempio per il resto del mondo sulla cessazione efficiente del fumo attraverso lo svapo. Il nostro governo ha scelto un percorso che si è dimostrato fruttuoso, con la scienza a sostenerlo. In vista della conferenza dell’Oms a novembre, il Regno Unito deve rafforzare il proprio impegno nello svapo e incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso”. Parole di apprezzamento per il Paese che riecheggiano nelle dichiarazioni di Landl: “Siamo venuti a Londra per evidenziare l’impatto positivo che lo svapo ha avuto sul Regno Unito e per ringraziare il governo britannico per essere un leader mondiale e per essere riuscito a ridurre i tassi di fumo”.
Anche Wva esorta il Paese a farsi portatore delle istanze dei vaper di tutto il mondo in sede di Cop9. “Ignorare le evidenze scientifiche sulle sigarette elettroniche – conclude Landl – significa negare la possibilità di una nuova vita a 200 milioni di persone. Dobbiamo far sentire la nostra voce”.