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Studiosi tedeschi: la lotta al fumo ha bisogno della sigaretta elettronica

Nel suo nuovo libro il professor Heino Stöver si appella ai politici tedeschi e europei per la riduzione del danno da fumo.

Titolo in inglese, tanto per essere chiari, e sottotitolo in tedesco, per farsi capire anche da quei politici che non masticano lingue straniere. È il nuovo prodotto di Heino Stöver, direttore del Centro contro le dipendenze di Francoforte e uno dei maggiori studiosi del tema in Europa, che ha curato un libro collettaneo, chiamando a supporto scienziati e medici delle dipendenze. Obiettivo: smuovere i politici tedeschi, e augurabilmente anche quelli europei, a ripensare in maniera radicale le strategie di distacco dalle dipendenze e in particolare quelle dal fumo.
Il volume si intitola “Tobacco Harm Reduction, diversificazione delle strategie di disassuefazione dal fumo” ed è pubblicato dalla Fachhochschulverlag, casa editrice di settore che anni fa diede alle stampe il primo libro sulla sigaretta elettronica in lingua tedesca, al quale partecipò anche il nostro direttore Stefano Caliciuri con un contributo sul mercato del vaping in Italia. Si avvale degli interventi di nomi noti nell’ambito medico-scientifico tedesco come Ute Mons, Berthold Wigger, Thomas Hering, Martin Storck e di qualche contributo straniero, come quello del norvegese Karl Lund che approfondisce l’abitudine scandinava dello snus. È stato presentato in occasione della quarta Conferenza sulla sigaretta elettronica, organizzata dallo stesso istituto francofortese.
Il libro rafforza l’alleanza di scienziati e medici delle dipendenze formatasi negli ultimi anni sulla base degli studi che evidenziavano con sempre maggiore nettezza l’importanza dell’innovazione tecnologica nella lotta contro le dipendenze. In particolare per quella contro il tabacco, divenuta una delle campagne centrali di governi e istituzioni sanitarie internazionali (ogni riferimento all’Oms è naturalmente voluto), giocata però con tattiche superate e addirittura ostili a ogni tipo di innovazione.
Il libro curato da Stöver, invece, prende da subito posizione: nuove evidenze spingono ad adottare come principio guida politiche di riduzione del danno per la lotta al tabacco. Le tante campagne anti-fumo certamente animate da buoni propositi, e i ripetuti ritocchi fiscali che hanno fatto crescere i costi dei pacchetti di sigarette non sono serviti ad abbattere in maniera sistematica il tasso di fumatori, sostengono gli autori. Riferendosi al caso tedesco, Stöver dice: “Mi spaventa vedere con quale senso di rilassatezza viene accettato il fatto che un terzo della popolazione è ancora legata al fumo di sigarette. In molte aree della dipendenza, i tossicodipendenti sono informati sulle alternative a rischio ridotto. Solo nell’area del tabacco sembra prevalere la convinzione di poterne fare a meno”.
Da qui, dopo le conferenze e i documenti pubblici, l’idea del libro. Un appello sentito ai legislatori e al mondo politico in generale: è ormai tempo di allargare le strategie comprendendo anche nella lotta al tabacco l’utilizzo di sistemi alternativi che riducono il rischio. In tal senso c’è urgente bisogno di diffondere chiara e corretta informazione su strumenti innovativi come le sigarette elettroniche, i riscaldatori di tabacco o lo snus (il tabacco umido in polvere per uso orale diffuso soprattutto in Scandinavia), per aiutare finalmente i fumatori nel processo di allontanamento dal tabacco.
Oltre a trattare le nuove forme di disassuefazione dal fumo, il libro fa anche il punto sulle attuali conoscenze scientifiche e condivide le esperienze internazionali maturate negli ultimi anni, man mano che gli effetti della sigaretta elettronica potevano essere misurati empiricamente. Un contributo che vuole anche illustrare come sia possibile concretamente attuare una migliore strategia per il controllo del tabacco in Germania. E magari anche in Europa. Il lavoro degli scienziati riuniti da Stöver cade in concomitanza di due importanti appuntamenti, che rischiano però di portare drammaticamente indietro le lancette dell’orologio proprio per quanto riguarda la lotta al fumo: il dibattito sul Piano europeo contro il cancro dalla Commissione europea e la nona Conferenza delle parti Oms (Cop9) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) del prossimo novembre.

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