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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 14 al 20 novembre

Nuova revisione rileva che gli aromi aiutino i giovani a smettere di fumare. L'Oms celebra una lieve flessione dei fumatori, ma per molti è un fallimento. Intanto simposio di esperti svizzeri benedice l'e-cig.

Regno UnitoRevisione: gli aromi delle e-cig possono aiutare anche i giovani a smettere di fumare
Contrordine scienziati. Gli aromi nei liquidi delle sigarette elettroniche, invece che attirare i giovani allo svapo li aiutano a smettere di fumare, recuperando ancora in giovane età un’abitudine gravida di conseguenze per la salute futura. L’affermazione che ribalta la visione del rapporto aromi per le e-cig e giovani è il frutto di una revisione sistematica di studi pubblicata sulla rivista Addiction e firmata da Catlin Notley, ricercatrice della University of East Anglia. Scopo della revisione: capire la relazione fra gli aromi per il vaping, l’uso della sigaretta elettronica fra i giovani e il legame con un eventuale utilizzo regolare e quindi con il fumo. I ricercatori non hanno però trovato prove che l’uso dei liquidi aromatizzati porti poi i giovani a iniziare a fumare. Al contrario, secondo le parole della stessa Notley, “gli aromi nei liquidi sono un aspetto importante del vaping e questo suggerisce che i prodotti aromatizzati possono incoraggiare i giovani a passare dal tabacco all’alternativa molto meno dannosa della sigaretta elettronica”. Al lavoro hanno partecipato anche Sarah Gentry e Matthew Smith, sempre della University of East Anglia, Martin Dockrell e Michelle Havill di Public Health England, Sharon Cox dello University College di Londra e Angela Attwood e Marcus Munafó dell’Università di Bristol.

Studio: aromi in sigarette elettroniche aiutano minori a smettere di fumare

 

SvizzeraDeludenti i dati del quarto Rapporto sui fumatori. Ma per l’Oms va bene così
A leggerli con una certa obiettività, i numeri sui fumatori globali riportati dal quarto Rapporto sulle tendenze globali del tabacco dell’Organizzazione mondiale di sanità sono piuttosto deludenti. Sa dunque un po’ di beffa il tono trionfalistico con cui l’Oms descrive il declino in 5 anni, dal 2015 al 2020, del numero totale dei fumatori, passato da 1,32 a 1,30 miliardi. E anche le previsioni per il quinquennio successivo non descrivono un declino travolgente: l’Oms stima che nel 2025 saranno 1,27 miliardi. Non c’è da stupirsi di numeri così modesti, dal momento che sono – come è scritto nel rapporto – “il risultato della messa in pratica dell’attuazione delle misure di controllo del tabacco in linea con la Convenzione quadro (Fctc)”. Che non contemplano la riduzione del danno e i suoi strumenti. Nell’analisi di Sigmagazine, il dettaglio continente per continente dei numeri del rapporto.

Oms: fumatori nel mondo in lieve diminuzione ma la strada è ancora lunga

 

Regno UnitoStimson: il Rapporto Oms è la celebrazione di un fallimento
E non usa giri di parole Gerry Stimson, professore emerito presso l’Imperial College di Londra e direttore del Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr), nel commentare i dati del quarto Rapporto sui fumatori: “L’Oms sbandiera il calo del consumo di tabacco. Ma l’istituzione sanitaria globale sta celebrando un fallimento”. Per il docente ingleseuna riduzione degli utilizzatori da 1,32 a 1,30 miliardi in cinque anni non può essere considerata prova di una strategia di successo”. E dunque l’Oms farebbe bene a presentare i dati per quello che sono, evitando di infarcirli di commenti entusiastici che poco si addicono alla scientificità di una ricerca.Otto milioni di vite vengono perse ogni anno a causa di malattie legate al fumo”, conclude Stimson e le strategie adottate dall’Oms andrebbero aggiornate per conseguire più velocemente risultati migliori.

Rapporto Oms sui fumatori, Stimson: la celebrazione di un fallimento

 

FilippineE-cig, un sondaggio pro-vaping rimescola le carte nel processo legislativo del Senato
Un sondaggio condotto da Acorn Marketing & Research Consultants ha mostrato un enorme sostegno pubblico per la riduzione del danno da tabacco e lo svapo tra i cittadini filippini. Il 94% degli intervistati ritiene infatti che il governo dovrebbe attuare politiche per incoraggiare i fumatori adulti a passare ad alternative meno dannose alle sigarette. Allo stesso tempo, devono essere aggiunte misure per garantire che questi prodotti non vengano utilizzati dai giovani. Il sondaggio, A Survey of Attitudes Among Adult Tobacco & Nicotine Users nelle Filippine”, è stato commissionato dal gruppo di difesa dei consumatori, Vapers PH. Sul piano legislativo, dopo l’approvazione a maggio della nuova legge che regolamenta i prodotti alla nicotina vaporizzata è ora il turno del Senato. La legge autorizza il governo a regolamentare l’importazione, la produzione, la vendita, l’imballaggio, la distribuzione, l’uso e il consumo di sigarette elettroniche e prodotti a base di tabacco riscaldato. “Il Senato filippino sarà dalla parte giusta del popolo quando approverà la legislazione più progressista sullo svapo nell’Asia del Pacifico”, è stato il commento di Nancy Loucas, coordinatrice esecutiva di Caphra, associazione di esperti che promuove le politiche di riduzione del danno proprio nella difficile regione dell’Asia-Pacifico.

SvizzeraSimposio: sempre più prove scientifiche a favore delle e-cigarette 
Aumentano le prove scientifiche a favore dell’utilizzo di prodotti alternativi come le sigarette elettroniche o i riscldatori di tabacco per smettere di fumare. È il giudizio cui sono giunti esperti e scienziati che hanno partecipato al secondo simposio dal titolo “Riduzione del danno con le sigarette elettroniche”, tenuto dall’organizzazione svizzera no profit Arud. L’incontro è stato organizzato dal dottor Philip Bruggmann, primario del Centro Arud per la medicina della dipendenza, dal professor Oliver Senn, vicedirettore dell’Istituto di medicina di famiglia presso l’Ospedale universitario di Zurigo e da Heino Stöver, direttore dell’Istituto di ricerca sulle dipendenze dell’Università delle scienze applicate di Francoforte, in Germania. Una discussione franca e aperta sui temi della riduzione del danno, sulle sigarette elettroniche e anche sulla adeguata regolamentazione di questi prodotti, che ha visto numerosi interventi da parte di nomi noti della ricerca scientifica e che Sigmagazine ha sintetizzato nell’articolo di approfondimento dedicato all’evento.

Simposio di scienziati: le prove sono favorevoli alla sigaretta elettronica

 

MoldaviaChișinău chiama Catania per collaborare alla ricerca sulla riduzione del danno
L’Università di Chișinău, in Moldavia, ha stipulato una collaborazione con il Centro di eccellenza per l’accelerazione della riduzione del danno (Coehar) dell’Università di Catania, il cui punto di partenza è stata la presentazione di Diasmoke, un progetto internazionale all’interno del network del Coehar. Un riconoscimento importante per il centro siciliano, ma anche il segnale di una crescente attenzione per i temi della riduzione del danno anche in aree considerate alla periferia dell’Europa. “Certificare questo accordo significa capitalizzare il potenziale scientifico delle nostre università, investendo rispettivamente sui giovani e sul loro futuro”, ha detto Emil Ceban, rettore dell’università Nicolae Tesmitanu.

Riduzione del danno da fumo: l’eccellenza italiana chiamata in Moldavia

 

MessicoProtesta in parlamento per arrivare a una legge di riferimento per le sigarette elettroniche
Messico e nuvole (di vapore). Protesta in pieno Parlamento messicano per spronare i deputati a elaborare una legge di riferimento per le sigarette elettroniche e i prodotti liquidi da inalazione, assente nella legislazione del Paese più meridionale del Nord America. Autore, il parlamentare Sergio Barrera. Modalità della protesta e sue dichiarazioni nella nota di Sigmagazine.

Deputato messicano protesta in Parlamento per la sigaretta elettronica

 

BelgioSi è concluso all’Europarlamento di Bruxelles il viaggio europeo del Vape Bus
Ultima fermata Bruxelles. Si è concluso nella capitale belga e soprattutto dell’Unione Europea il lungo viaggio del Vape bus della la World Vapers’ Alliance (Wva), network internazionale di associazioni dei consumatori di sigarette elettroniche. Gli scopi di questo giro europeo erano sostanzialmente due: sensibilizzare l’opinione pubblica di diversi Paesi del continente sui temi del vaping e raccogliere testimonianze di prima mano dai consumatori. Dalla Spagna all’Italia, dalla Germania alla Gran Bretagna (non più parte dell’Ue ma punto di riferimento dei vari movimenti del vaping europeo), il viaggio dell’autobus rosa elettrico non poteva che concludersi a Bruxelles, e precisamente di fronte all’edificio del Parlamento europeo. Ai deputati, che stanno discutendo quel piano per combattere il cancro che dovrebbe stabilire la direzione per le politiche antifumo in tutta Europa, i rappresentanti della Wva hanno consegnato i tanti messaggi raccolti negli incontri con i cittadini avvenuti nelle piazze d’Europa. L’appello è chiaro: “I politici europei hanno l’opportunità di scrivere la storia e salvare vite se sostengono che lo svapo è uno strumento per sconfiggere il fumo, ha detto il direttore dell’organizzazione Michael Landl.

Consumatori di sigarette elettroniche manifestazione all’Europarlamento

 

 

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