Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 30 ottobre al 5 novembre

Sempre più acceso il dibattito fra scienziati pro e contro la sigaretta elettronica con accuse di irresponsabilità e suggerimenti ai politici. Intanto la Germania, dopo l'introduzione della tassa, fa i conti con il fenomeno del contrabbando.

Australia/Germania/Gran BretagnaStudio: assumere nicotina dopo aver smesso di fumare non pregiudica la salute
Un nuovo studio internazionale fa luce sulle conseguenze dell’assunzione di nicotina attraverso la sigaretta elettronica dopo aver smesso di fumare e offre nuove conferme sulla gestione dello stress che caratterizza la fase di abbandono el tabacco. La ricerca è stata  condotta da team di tre università differenti ed è firmato da Michael Le Grande e Ron Borland della University of Melbourne, in Australia, James Balmford dell’Università di Friburgo, in Germania, e da Ann McNeill del King’s College di Londra. Si intitola “Perceived health and capacity to cope with stress in recent ex-smokers: Impact of vaping vs quitting all nicotine” e ha paragonato chi smetteva di fumare con la sigaretta elettronica e chi senza, analizzando i dati relativi al 2016 (fase 1) e al 2018 (fase 2) dell’International Tobacco Control four country smoking and vaping survey. Due i risultati principali. Chi, dopo aver smesso di fumare, continua a consumare nicotina attraverso la sigaretta elettronica non altera il benessere percepito, rispetto a chi ha invece cessato completamente l’assunzione della sostanza. In più la conferma che i vaper riferiscono una migliore gestione dello stress rispetto agli altri ex fumatori, circostanza che era stata evidenziata da un precedente studio sul tema. Conclusioni importanti nel dibattito sui liquidi contenenti nicotina: “I nostri risultati – hanno scritto gli autori, auspicando ulteriori ricerche su periodi più lunghi – suggeriscono che continuare a usare la nicotina può anche comportare alcuni benefici a breve termine come una migliore gestione dello stress”. Approfondimenti nell’articolo su Sigmagazine.

Nicotina, continuare ad assumerla non ha impatto negativo sulla salute

 

Usa/Gran BretagnaDal Regno Unito accuse di irresponsabilità sull’allarmismo degli studi americani
Dopo lo studio condotto sui topi da laboratorio che estende sull’uomo – impropriamente secondo i critici – i risultati ottenuti nei roditori, due nuovi lavori cercano di gettare ombra sulla minore rischiosità del vaping rispetto al fumo. Sono stati realizzati dagli stessi ricercatori e saranno al centro della Scientific Session 2022 dell’American Heart Association che si tiene in questo fine settimana (5-7 novembre) a Chicago. Ricercatori che intanto si sono già attirati l’accusa di “irresponsabili” da parte di un’autorità degli studi sulla sigaretta elettronica come Peter Hajek, docente della Queen Mary University. Gli studi hanno comparato campioni di fumatori e svapatori con persone che non assumevano nicotina, rilevando nei primi due gruppi aumenti della pressione sanguigna, del ritmo cardiaco e una maggiore costrizione dei vasi sanguigni. Poi hanno misurato le prestazioni fisiche di vaper e fumatori, registrando che erano peggiori in tutti i parametri considerati rispetto a chi non usava nicotina. Per questo la nota stampa di lancio dei due lavori, fatta apposta per attirare il sensazionalismo dei giornali, titola che “chi svapa registra cambiamenti preoccupanti nella funzione cardiovascolare”. La levata di scudi su questi nuovi studi arriva dagli scienziati britannici, le cui ricerche sugli effetti delle sigarette elettroniche sono all’avanguardia e costituiscono la base della politica innovativa del Regno Unito sulla riduzione del danno. Il dibattito, che oltre all’intervento di Hajek contempla quello di Alan Boobis, professore emerito di tossicologia all’Imperial College di Londra, è nell’approfondimento di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica e cuore, critiche all’allarmismo degli studi americani

Germania Introdotta la tassa cresce il contrabbando di e-cig, operazione della dogana a Stoccarda
Si moltiplicano i segnali che indicano come la tassazione delle sigarette elettroniche associata al “successo” dei dispositivi monouso stia contribuendo all’aumento del contrabbando e alla crescita di questo tipo di criminalità in Germania. L’ultimo caso arriva dal Land meridionale del Baden-Württemberg, dove a metà di questo mese l’ufficio doganale principale di Stoccarda ha sequestrato 48.100 articoli monouso non tassati con un intervento di polizia sull’autostrada nei pressi del capoluogo del Land. I funzionari hanno scoperto il carico controllando un furgone con targa austriaca, secondo le dichiarazioni del conducente proveniente dalla Francia e diretto in Austria. All’interno del veicolo i poliziotti hanno trovato cartoni con scritte asiatiche che contenevano prodotti monouso con etichettatura tedesca, ma senza timbri fiscali. I 48.100 dispositivi monouso di due produttori contenevano circa 100 litri di liquido in vari aromi, con sospetta contraffazione del marchio. Le autorità hanno avviato un procedimento penale per evasione fiscale nei confronti del conducente. Il danno erariale ammonta a circa 15.000 euro.

Gran BretagnaRapporto Iea, politiche proibizioniste portano al mercato nero di tabacco e sigarette elettroniche
Dalla pratica (l’operazione doganale in Germania contro il crescente mercato nero) alla teoria. Quella espressa all’interno del Piano alternativo Smoke Free 2030 redatto dall’autorevole think tank inglese Institute for Economic Affairs (Iea) in occasione del dibattito parlamentare sulle strategie antitabacco che si è svolto questa settimana. I ricercatori usano parole chiare: vietare la vendita di sigarette tradizionali e di prodotti alternativi a rischio ridotto non azzera il fumo ma apre la strada al mercato nero, perché ci sarà sempre qualcuno che vorrà fumare o (meglio) svapare. L’analista Christopher Snowdon, che è l’autore del rapporto, sostiene che finché esiste una domanda le politiche proibizioniste si traducono in attività endemiche del mercato nero. L’analisi, oltre a evidenziare i rischi di scelte restrittive, ha offerto ai legislatori anche una parte costruttiva: “Tutto ciò che il governo deve fare è semplice: creare un ambiente normativo in cui possano prosperare gli strumenti a rischio ridotto e garantire che i fumatori non siano fuorviati dalle notizie false”.

“Un mondo senza fumo è irrealizzabile, bisogna puntare sulle sigarette elettroniche”

 

Ue Il dibattito sulla riduzione del danno sbarca sulla stampa generalista europea
Il dibattito nelle istituzioni europee sulle politiche di riduzione del danno e sugli strumenti alternativi come le sigarette elettroniche sbarca sui media europei. Non quelli nazionali, ma sugli organi di informazione più direttamente legati alle attività di Commissione e Parlamento. Così il sito Euractiv ospita un lungo intervento sul tema della riduzione del danno in concomitanza con il confronto sulla Direttiva europea sui tabacchi (Tpd) nel quadro del Piano europeo contro il cancro, dando spazio alle diverse posizioni. In particolare, sul lato dei favorevoli a nuove strategie, viene data la parola a esperti del settore, come il cardiologo greco  Konstantinos Farsalinos, ricercatore presso l’Onassis Cardiac Surgery in Grecia. Il punto di vista della Commissione è espresso da un funzionario ed è, come di consuetudine, pilatesco: “Tutte le valutazioni scientifiche riguardanti i nuovi prodotti emergenti a base di nicotina e tabacco saranno prese in considerazione con attenzione”, ha detto il funzionario aggiungendo che, come requisiti minimi, tali valutazioni dovrebbero seguire le raccomandazioni dell’Oms, come ad esempio basarsi solo su fonti di dati indipendenti o analizzare i rischi del doppio uso con i prodotti del tabacco convenzionali. Pronta la replica di Andrzej Fal, professore polacco di medicina all’Università di Wroclaw nonché presidente del Dipartimento di organizzazione ed economia del sistema sanitario presso l’Istituto nazionale di sanità pubblica a Varsavia: “Dicono che abbiamo bisogno di più ricerca, ma allo stesso tempo non finanziano alcuna ricerca adducendo i costi elevati e, di conseguenza, la ricerca proviene dall’industria. E poi dicono che non è affidabile”.

Sri LankaPolitiche anti-fumo, il governo punta sul rincaro delle sigarette di tabacco
Secondo l’Autorità nazionale per il tabacco e l’alcol (Nata), lo Sri Lanka potrebbe aumentare il prezzo delle sigarette nell’ambito del suo prossimo bilancio. Lo riporta il quotidiano Sri Lanka Mirror. È stata inoltre avanzata la proposta di vietare la vendita al dettaglio di sigarette singole, sfuse, una tradizione ancora presente nel Paese asiatico. L’obiettivo di questa proposta è ridurre il numero di persone che fumano. Nel frattempo, un’indagine condotta congiuntamente dal Dipartimento di censimento e statistica, dalla Nata e dal Ministero della salute ha rivelato che il 51% degli adulti fumatori in Sri Lanka ritiene che sia arrivato il momento di smettere di fumare. Forse per sfruttare questa potenzialità, oltre a intervenire sul prezzo dei pacchetti di sigarette, il governo del Paese dovrebbe trovare il coraggio di implementare politiche di riduzione del danno e di sostegno a sistemi alternativi per la disassuefazione dal fumo.

Articoli correlati