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Sigarette elettroniche usa e getta: dal boom commerciale al boomerang mediatico

Per lo Stato italiano sono prodotti del tabacco e possono essere vendute soltanto nelle tabaccherie e negli esercizi di vicinato autorizzati alla vendita di liquidi di ricarica.

Se è vero che la sigaretta elettronica usa e getta ha sdoganato il vaping anche tra i fumatori più resistenti, è anche vero che a livello mediatico e nell’opinione pubblica di massa potrebbe esserci un effetto boomerang. Sono sempre di più, infatti, i casi di cronaca in cui si riportano sequestri effettuati dagli organi di controllo per compravendita di sigarette elettroniche monouso non regolari. Dove per regolari significa preventivamente autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Né più e né meno di quanto avviene per il commercio di tabacco tradizionale.
Le e-cig usa e getta per lo Stato italiano sono prodotti del tabacco, possono essere vendute cioè soltanto nelle tabaccherie e negli esercizi di vicinato autorizzati alla vendita di liquidi di ricarica. Questi ultimi sono ben riconoscibili su strada perché hanno l’insegna blu con il numero di autorizzazione comunale. Anche le sigarette elettroniche monouso regolari sono ben riconoscibili perché sono contenute in una confezione sigillata dal contrassegno fiscale, la fascetta che certifica l’assolvimento delle imposte, esattamente come accade per i pacchetti di sigarette tradizionali.
Ma, come si suol dire, la legge non ammette ignoranza, e così nella mattinata di sabato 25 marzo un giovane 18enne di Falconara (An) è stato denunciato per possesso illegale di prodotti del tabacco. I carabinieri lo hanno fermato alla guida della sua autovettura mentre stava andando a scuola. Quello che doveva essere un controllo di routine si è invece trasformato in una pesante accusa per lo studente perché aveva con sé quaranta sigarette elettroniche usa e getta acquistate online che avrebbe dovuto rivendere a scuola. Il giovane ha detto ai carabinieri che da ognuna di esse avrebbe guadagnato tre euro. Gli ottanta millilitri complessivi di liquido contenuti dei device consentono al giovane di evitare l’accusa penale ma certamente sarà colpito da una pesante sanzione amministrativa per violazione delle norme di importazione di tabacchi, evasione di imposta di consumo e evasione di Iva.

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