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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 2 all’8 aprile

Ancora la Gran Bretagna al centro dell'innovazione sanitaria legata alla riduzione del danno: i centri antifumo potranno liberamente acquistare le sigarette elettroniche da consegnare ai fumatori.

MalesiaIl governo legalizza le sigarette elettroniche e tassa la nicotina
Dal difficile continente asiatico arriva di tanto in tanto anche qualche notizia incoraggiante per il mondo del vaping. Il governo della Malesia ha ufficialmente eliminato la nicotina usata per la preparazione dei liquidi per sigarette dalla Lista dei veleni, operando così una legalizzazione di fatto dei prodotti e consentendo che vengano tassati. La tassa è già in vigore dal 1° aprile, giacché la misura fiscale sui prodotti del vaping era già contenuta nel bilancio 2023, e prevede un prelievo di 0,40 ringgit malesi (pari a circa 0,083 euro) per millilitro. A tuttora la Malesia non si è dotata di alcuna legge che normi le sigarette elettroniche. Il Ministro della salute ha annunciato che il governo proporrà una legge entro maggio di quest’anno, che includerà anche il divieto di vendita di prodotti a base di nicotina a chiunque sia nato dopo il 2005.

La Malesia legalizza le sigarette elettroniche e tassa la nicotina

 

Gran Bretagna Facilitazioni per i centri antifumo per gli acquisti ci e-cig a scopo terapeutico
I centri antifumo devono offrire ai fumatori le sigarette elettroniche come opzione di prima linea, data la loro accertata efficacia per smettere di fumare, insieme agli altri prodotti autorizzati. Lo sostiene il National Centre for Smoking Cessation and Training (Ncsct), nella seconda edizione del documento prodotto in collaborazione con l’Office for Health Improvement and Disparities (ex Public Health England). Il testo si intitola “Incorporating nicotine vaping products (e-cigarettes) into Stop Smoking Services. Making the case and addressing concerns” e promuove con vigore la diffusione delle e-cig  nelle terapie antifumo. Il Ncsct, che è proprio l’ente preposto al sostegno degli interventi per la cessazione del fumo forniti dai centri a livello locale, basa la sua proposta su teoria e pratica: da un lato cita più recente letteratura scientifica sull’efficacia delle e-cig in questo tipo di terapie, dall’altro fa riferimento ai numeri dei centri di antifumo britannici che raccontano sempre più storie di successo. “I tassi di cessazione raggiunti con l’ausilio dei prodotti del vaping sono più alti di tutti gli altri metodi in ogni regione dell’Inghilterra”, è scritto nel documento, che predispone anche molte novità e facilitazioni sull’acquisto delle e-cig da parte dei centri, che potranno farlo anche tramite l’organizzazione che si occupa degli appalti per gli acquisti del settore pubblico. Nell’articolo di Sigmagazine tutti gli approfondimenti su questo ulteriore passo in avanti della sanità britannica.

UK, più successi nei centri antifumo grazie alla sigaretta elettronica

 

Taiwan Caphra accusa: deludente la legge anti-svapo, ha pesato ingerenza di Oms e Bloomberg
L’entrata in vigore del divieto di svapo a Taiwan ha suscitasto le critiche del mondo del vaping, che si aspettavano un atteggiamento diverso da quella che viene considerata una democrazia nel confronto con il più ingombrante fratello cinese. La Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra), l’associazione che promuove l’harm reduction nella difficile regione dell’Indo-Pacifico, la definisce deludente per i suoi tanti fumatori. Per la coordinatrice Nancy Loucas “innalzare l’età legale per l’acquisto di sigarette a 20 anni è una buona mossa, ma vietare effettivamente le sigarette elettroniche è deludente per Taiwan”. La legge vieta lo svapo e la vendita delle sigarette elettroniche e prevede multe salatissime sia per i consumatori che per importatori, produttori e venditori. “Siamo tutti favorevoli a diventare più severi con le sigarette, ma solo se i fumatori e coloro che cercano disperatamente di smettere hanno un’alternativa praticabile e accessibile”, ha aggiunto Loucas, “purtroppo i legislatori di Taiwan stanno solo rendendo più difficile per il 19% dei cittadini che fumano passare a opzioni più sicure alla nicotina. Purtroppo, ora Taiwan si unisce ad altri paesi in Asia che hanno in vigore divieti di svapo. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e i suoi alleati finanziati da Bloomberg Philanthropies saranno senza dubbio contenti. La loro ingerenza e pressione hanno funzionato di nuovo”.

Gran Bretagna – Authority pubblicità scagiona il marketing: non spinge i minori verso il vaping
L’Advertising Standards Authority, l’organizzazione di autoregolamentazione del sistema pubblicitario nel Regno Unito, scagiona l’industria del vaping dall’accusa di avere nel mirino il target di consumatori dei più giovani. “Non vi sono evidenze che l’industria del vaping abbia come obiettivo i minori”, ha sostenuto l’Authority, che pur comprendendo e tenendo in considerazione le preoccupazioni di natura sanitaria legate alla fascia di popolazione più giovane, sostiene che non vi siano indicazioni che il marketing sia la causa dell’uso di sigarette elettroniche da parte dei minorenni. “Anche se siamo consapevoli del potenziale fascino esercitato dai prodotti da con colori vivaci e varie aromatizzazioni, non abbiamo visto prove che le aziende stiano prendendo di mira i giovani attraverso la pubblicità”, fa sapere l’agenzia, “il problema sembra riguardare piuttosto i punti vendita (questi prodotti vengono venduti illegalmente ai minori) e la loro promozione attraverso post non pubblicitari (organici) sui social media”. Il che sposta la necessità di un’azione regolatoria su altri fronti.

Regno Unito, authority pubblicità: l’industria del vaping non adesca i minori

 

Germania – Associazione non fumatori per divieto totale di fumo nei pub
Si chiamano “Kneipe”, sono i pub tedeschi, e in alcuni casi rappresentano l’ultima oasi al chiuso per i fumatori in Germania. Nel Paese che fra gli ultimi in Europa ha varato un divieto di fumo nei locali della ristorazione, in alcune regioni sono in vigore specifiche eccezioni proprio per le Kneipe. Ora l’iniziativa di un’associazione di non fumatori punta a chiudere questo buco nella legislazione tedesca, chiedendo un severo divieto di fumo a livello nazionale per i locali della ristorazione. “Se fossero solo i fumatori a frequentare i pub per fumatori, sarebbe diverso”, hanno detto i promotori dell’iniziativa all’agenzia di stampa tedesca dpa,  “ma, siccome molti non fumatori frequentano questi pub in cui è ancora concesso fumare, è inaccettabile che la protezione dei fumatori venga messa al di sopra della protezione dei non fumatori”. La maggior parte dei Länder, infatti, prevede eccezioni al divieto di fumo nelle Kneipe e solo in Baviera, Renania Settentrionale-Vestfalia e Saarland la tutela dei non fumatori è più severa. Per i promotori dell’iniziativa questo mosaico di norme deve essere superato e tutte le regioni devono seguire gli esempi di quelle che hanno esteso conseguentemente il divieto.

 Global – Paese che vai proibizione che trovi: l’atlante per non infrangere le leggi sul vaping
Con la Pasqua si inaugura la lunga stagione delle vacanze che si estende (anche grazie ai possibili ponti festivi) fino al culmine delle ferie estive. In valigia c’è spazio anche per qualche preoccupazione per i vaper-viaggiatori, che corrono il rischio di infrangere le leggi locali se portano il loro kit in alcune destinazioni popolari. Per venire incontro ai bisogni di informazioni aggiornate, in una fase storica in cui molti governi regolamentano anche in maniera proibizionista il vaping, arriva il vademecum di Planet of the Vapes, il magazine online inglese, che scrive: “Mentre le sigarette elettroniche sono state accolte con favore dalla maggior parte dei medici e dei politici nel Regno Unito, lo stesso non si può dire per i paesi che fanno affidamento sul reddito del tabacco o sui finanziamenti dei miliardari anti-danno”. Quel che vale per i vaper britannici, vale ovviamente anche per quelli italiani (anche se i governanti a Roma non sono sempre stati così “amici” della sigaretta elettronica come quelli a Londra. E quindi vale la pena segnalare questo “atlante per gli svapatori”. Dalle multe al rischio della prigione, ecco alcuni dei luoghi di cui i vaper devono stare attenti.

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