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La sigaretta elettronica non è associata a rischio cardiovascolare

Un team di ricercatori ha valutato i marcatori subclinici legati a un aumento del rischio cardiovascolare in svapatori e non riutilizzatori.

L’uso abituale di sigarette elettroniche non è associato alla disfunzione endoteliale e ad infiammazione, marcatori subclinici noti per essere associati a un aumento del rischio cardiovascolare. A dirlo è lo studio “Examining the association of habitual e-cigarette use with inflammation and endothelial dysfunction in young adults: The VAPORS-Endothelial function study”, pubblicato pochi giorni fa su Tobacco Induced Diseases e condotto da sedici ricercatori di varie univesità e ospedali degli Stati Uniti, coordinati da Ellen Boakye del Johns Hopkins Ciccarone Center for Prevention of Cardiovascular Disease presso la The Johns Hopkins University di Baltimora e dell’ American Heart Association Tobacco Regulation and Addiction Center presso la University of Louisville di Dallas.
Si tratta di uno studio trasversale che ha riguardato 46 partecipanti di età media di 24,3 anni e in maggioranza maschi (il 78%). La metà di questi era composta da non utilizzatori di e-cigarette con test della cotinina (un metabolita della nicotina) negativo. I restanti 23 erano svapatori che usavano la sigaretta elettronica da almeno sei mesi consecutivi. I ricercatori hanno misurato diversi parametri clinici per valutare l’associazione dell’uso dell’e-cigarette con i marcatori di disfunzione endoteliale e infiammazione.
I risultati sono rassicuranti perché lo studio conclude che gli svapatori non differivano dai non utilizzatori per quanto riguarda la dilatazione mediata dal flusso (Fmd) e l’indice di iperemia reattiva (due dei parametri misurati) e, allo stesso modo, i livelli dei marcatori infiammatori erano generalmente bassi e non differivano tra i consumatori di sigarette elettroniche e i non consumatori. “I nostri risultati – concludono infatti gli autori – suggeriscono che l’uso di sigarette elettroniche potrebbe non essere significativamente associato alla disfunzione endoteliale e all’infiammazione sistemica in individui relativamente giovani e sani”.

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