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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 13 al 19 agosto

Dagli stati Uniti una ricerca che riflette le reali condizioni d'uso della sigaretta elettronica. Intanto la dittatura venezuelana vieta il vaping nel paese.

Stati UnitiStudio: la sigaretta elettronica è efficace per smettere di fumare anche senza un supporto medico
Uno studio sul campo, ricreando una situazione naturalistica, dimostra l’efficacia della sigaretta elettronica per smettere di fumare. Lo ha realizzato un gruppo di nove ricercatori americani coordinati da Matthew J. Carpenter della Medical University of South Carolina e finanziato dal National Cancer Institute. Si intitola “Effect of unguided e-cigarette provision on uptake, use, and smoking cessation among adults who smoke in the USA: a naturalistic, randomised, controlled clinical trial”, e rispetto ai precedenti studi che hanno indagato l’argomento ha la particolarità di aver osservato quello che accade nella realtà quando un fumatore sceglie il vaping autonomamente, senza un contesto medico di supporto. Le modalità piuttosto articolate della ricerca sono spiegate nell’approfondimento di Sigmagazine, cui rimandiamo con il link. Qui preme sintetizzare il risultato con il quale è dimostrato che anche in uno scenario non clinico, in cui il fumatore non riceve istruzioni e assistenza medica per l’uso delle sigarette elettroniche (che poi è la situazione più frequente nella realtà), il vaping si dimostra efficace. “Per i fumatori che potrebbero non essere in grado di smettere utilizzando gli approcci farmacologici esistenti, si può considerare che le sigarette elettroniche raggiungano tale scopo”, scrivono i ricercatori americani.

Sigaretta elettronica efficace anche senza supporto medico

 

GermaniaRivista sul vaping apre le pagine all’opinione dei legislatori su harm reduction, aromi e monouso
Parola al legislatore. È l’iniziativa del magazine online tedesco Egarage, che ha inaugurato una rubrica nella quale chiede ai parlamentari tedeschi di esprimersi sui temi più stringenti legati al dibattito sul vaping. Primo a essere interpellato è stato Hans-Jürgen Thies, deputato della CDU (oggi il principale partito di opposizione), membro della Commissione per l’alimentazione e l’agricoltura e quindi piuttosto addentro ai temi trattati. Le domande si sono concentrate su tre punti: riduzione del danno, aromi e e-cig monouso. Sul primo punto, Thies ha mostrato grande apertura, definendo il concetto di riduzione del danno un approccio importante. “È fondamentale offrire prodotti alternativi che forniscano ai fumatori un’opzione meno dannosa per ridurre o smettere di fumare”, ha scritto il deputato, “le sigarette elettroniche possono svolgere un ruolo di riduzione del danno offrendo ai fumatori un modo per consumare nicotina senza i dannosi prodotti di combustione del fumo di tabacco”. Sugli aromi, la posizione è equilibrata. Thies ha evidenziato la loro importanza per i fumatori che cercano alternative meno dannose, ma anche il pericolo che i giovani vengano attratti dai liquidi aromatizzati. La sua proposta: “Una regolamentazione equilibrata dovrebbe garantire la protezione dei giovani limitando l’accesso alle sigarette elettroniche con aromi eccessivamente attraenti, pur mettendo a disposizione dei fumatori adulti un’ampia gamma di aromi”. Netto invece il rifiuto sulle monouso, sulle quali peraltro Thies stesso aveva tenuto un veemente discorso al Bundestag: “Nessuno ha bisogno di queste cose, devono essere vietate”.

 

UngheriaWVA: gli emendamenti alla legge sul vaping rischiano di rivelarsi un boomerang
La World Vapers’ Alliance (WVA) critica le modifiche proposte alle norme ungheresi sulle sigarette elettroniche e sui sacchetti di nicotina, avvertendo che potrebbero ostacolare l’accesso ad alternative più sicure per i fumatori. “Sebbene sia importante garantire la sicurezza e la corretta etichettatura dei prodotti a base di nicotina, è altrettanto fondamentale evitare un’eccessiva regolamentazione che potrebbe ostacolare la disponibilità di prodotti per la riduzione del danno per i fumatori che cercano di abbandonare le sigarette combustibili”, ha dichiarato il direttore della WVA Michael Landl. Secondo i critici, gli emendamenti proposti, con un contenuto massimo di nicotina di 17 mg per unità di consumo, riflettono un approccio che potrebbe inavvertitamente limitare l’attrattiva delle buste di nicotina ai fumatori alla ricerca di alternative. “Gli emendamenti, che prendono di mira le definizioni delle confezioni unitarie, le quantità di nicotina e i requisiti di etichettatura, potrebbero imporre restrizioni ingiustificate sui prodotti di svapo”, prosegue Landl, “e per quanto affrontare i problemi di salute sia importante, le modifiche proposte dovrebbero essere attentamente valutate per garantire che non scoraggino i fumatori dall’adottare alternative meno dannose”. Il direttore dell’associazione consiglia un approccio equilibrato nell’elaborazione delle normative sul vaping che consideri sia la salute dei consumatori sia il potenziale di questi prodotti per salvare vite umane. “Incoraggiamo il governo ungherese ad iniziare ad accettare la realtà: la riduzione del danno funziona”, ha concluso Landl, “quest’anno, la Svezia sta diventando il primo paese senza fumo grazie a un approccio di riduzione del danno favorevole ai consumatori ed è giunto il momento di imparare dall’esperienza svedese e salvare così migliaia di vite ungheresi. Con un approccio intelligente alla riduzione del danno, l’Ungheria può liberarsi dal fumo”.

 

VenezuelaUn’altra dittatura mette al bando le sigarette elettroniche
C’è anche il Venezuela nel novero dei paesi in cui è scattato il divieto per le sigarette elettroniche. Secondo quanto riportato da The Limited Times, il ministero della Salute ha vietato la produzione, la distribuzione, la commercializzazione e l’uso di sigarette elettroniche e prodotti similari. Come in ogni Stato dittatoriale, il bando è giustificato d’imperio con motivazioni che contraddicono le ricerche scientifiche più recenti. Il governo di Nicolas Maduro fa sapere di considerare “la salute un diritto fondamentale e un obbligo dello Stato, che la garantirà nell’ambito del diritto alla vita”, promuovendo e sviluppando “politiche finalizzate all’innalzamento della qualità della vita, al benessere collettivo e l’accesso ai servizi”. Come farlo? Mettendo fuori gioco lo strumento che viene ormai largamente considerato quello più efficiente nella lotta al fumo. Le sigarette elettroniche e prodotti simili, assicura il ministero della Salute venezuelano, “contengono sostanze potenzialmente tossiche e dannose per la salute, aumentano il rischio di malattie cardiache, disturbi polmonari, tra le altre patologie”. Amen.

 

UeSondaggio: maggioranza eurodeputati per divieto aromi, ma ai fumatori verrebbe meno il più grande incentivo contro il fumo
La maggioranza dei deputati europei è a favore del divieto di aromi nei liquidi per sigarette elettroniche. È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla testata di informazione europea Politico che ha voluto indagare l’opinione degli europarlamentari su un tema su cui da tempo gli organi legislativi europei sono impegnati. Sebbene le varie fasi dei lavori della Commissione europea e del dibattito parlamentare abbiano mostrato una certa varietà e vivacità di opinioni, la maggioranza dei deputati condivide in maniera un po’ conformistica la tesi del divieto degli aromi, con la motivazione che un tale bando possa contribuire a mitigare lo svapo tra la popolazione giovanile. “I sondaggi rivelano che gli adolescenti tendono ad assumere comportamenti rischiosi quando affrontano sfide come problemi scolastici, problemi di salute o povertà”, controbatte Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliace, associazione molto attiva proprio a livello europeo, “allo stesso tempo, i sapori giocano solo un ruolo secondario per l’iniziazione”. Si dimentica soprattutto il loro ruolo fondamentale nell’aiutare i consumatori a smettere di fumare: “Milioni di persone in Europa sono passate con successo a uno svapo meno dannoso e l’ampia gamma di aromi rimane un incentivo principale per abbandonare il fumo”, ha concluso Landl. Un approfondimento del tema nell’articolo di Sigmagazine.

In difesa degli aromi nei liquidi per sigarette elettroniche

 

IndonesiaSequestrati ingenti quantitativi di prodotti illegali (tra cui sigarette elettroniche)
Nella prima metà del 2023 la dogana indonesiana ha sequestrato merci illecite per un valore di oltre 89 milioni di dollari americani, inclusi prodotti del tabacco, sigarette illegali, bevande alcoliche contenenti metanolo, ma anche sigarette elettroniche e altri prodotti del vaping. Lo rivela il sito di informazione “2Firsts”. Il fenomeno risulta in crescita e Anbang Puriyongo, direttore della dogana di Batam, ha invitato alla collaborazione anche i cittadini chiedendo loro se ne sono a conoscenza di denunciare le attività illecite e i contrabbandieri. “Miglioreremo ulteriormente il coordinamento e la cooperazione tra i dipartimenti, sfruttando la tecnologia più recente”, ha affermato Puriyongo, “il nostro obiettivo è che tali azioni continuino in futuro, creando un ambiente commerciale migliore per l’Indonesia”.

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